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Credo sia una parte della mia vita

Non sono molto bravo a scrivere. Penso che scrivere (bene) sia estremamente difficile, anche quando hai qualcosa da dire.
Per questo preferisco tradurre. Ed infatti ho iniziato così, traducendo. La prima voce a cui ho contribuito in maniera corposa è stata “Reticolo di diffrazione“, in sostanza mi sono letto le versioni in Wikipedia in lingua inglese e in francese di quella voce ed ho cercato di “metterle insieme” in maniera sensata.
È molto bello guardare quelle due voci, ti fa capire cos’è la “cultura” di un popolo: nella versione inglese si trova l’informazione che il primo reticolo è stato realizzato nel 1785 da un tale (David Rittenhouse) usando dei capelli tirati tra due viti, in tutta la voce si legge una sola formula (quella che uno studente medio chiamerebbe la “formula fondamentale del reticolo”); mentre nella versione francese la trattazione matematica è più strutturata (ed elegante) e non si fanno riferimenti a come si costruisce un reticolo. Nella versione italiana ho cercato di dare spazio ad entrambi gli approcci. Tutto questo rimane valido a grandi linee per tutte le voci, in particolare di fisica, che ho avuto modo di incrociare.

(CC-BY-SA, Jaqen)
Cristian, nei panni di intervistatore, per wiki@home


Ho colto l’occasione dei dieci anni per riguardare lo storico dei miei contributi su Wikipedia credo, però, che manchi qualcosa. Infatti mi ricordo benissimo di quello che ho fatto su Wikipedia quando mi sono registrato: uno dei miei primissi edit è stato mettere un “{{S|matematica}}” nella voce di un matematico, proporre al bar la creazione di un “account globale” (poi l’hanno fatto davvero, io non mi ricordavo di averlo proposito, ma (ri)scoprirlo mi ha fatto sentire davvero fichissimo ;-) ). Ho anche fatto un piccolo “rollback” (probabilmente non sapevo nemmeno si chiamassero così, all’epoca).
Tutto questo mi lascia supporre che mi fossi già informato parecchio, insomma già mi sapessi orientare, ma quello che non ricordo proprio è come ho conosciuto Wikipedia, come ho scoperto che si poteva modificare, come ho fatto a finire a leggere come si usa un template, addirittura prima di diventare “ufficialmente” un Wikipediano.

In ultima analisi è stato merito dell’università: è stato lì che ho scoperto il mondo di Linux e del FLOSS e quindi probabilmente il significato dell’aggettivo “libera” ne “l’enciclopedia libera” me l’ero già chiarito nel mondo informatico.
Sta di fatto che tutto questo periodo di “formazione” mi è completamente oscuro.
Ricordo bene, invece, quando ho deciso di iscrivermi a Wikimedia Italia, la mia iscrizione porta la data dell’8 luglio 2008. Una delle cose che mi fanno più sorridere è ricordare che poco dopo, in particolare in occasione del Linux Day 2008, sono andato a tenere due presentazioni su Wikipedia a Cinisello Balsamo ed a Milano. Ricordo di aver pensato: “Si fidano bene a mandarmi, sono iscritto da solo due mesi”, anche in realtà ero accompagnato da un paio di soci “anziani” che hanno controllato che non mi mettessi a tessere le lodi della SIAE e, a quanto pare, continuano a fidarsi dato che adesso faccio parte del direttivo. Poco dopo è stata occasione del mio primo raduno tra Wikipediani, a Milano, e ricordo il mio stupore personale nel dare un volto ad alcuni “nomi noti” letti su Wikipedia: nessuno batterà mai Nemo, che dovrebbe essere un uomo di quarant’anni e invece è un pischello [ha solo qualche mese in meno del sottoscritto, in realtà, NdR].

Arrivato a questo punto del flusso dei miei ricordi mi accorgo di aver parlato pochissimo di Wikipedia, forse perché semplicemente volevo ricordare quanto l’ho vissuta in questi 4 anni e mezzo, al punto che credo sia una parte della mia vita, se non Wikipedia stessa lo sono sicuramente tante persone che ho conosciuto attraverso di essa; forse perché ci credo così tanto che ho deciso di impegnarmi in prima persona per diffonderla (e le varie “Wikimedia Italia”, “Wikimedia France”, “Wikimedia España”, ecc. in giro per il mondo servono a questo) al punto che i miei amici per prendermi in giro si mettono a parlare di licenze libere anche nelle occasioni più disparate (però sembra che abbiano imparato bene la lezioncina).

Cosa spero per Wikipedia? Spero che resterà, spero che cambierà ancora più di quanto abbia fatto in questi dieci anni il nostro modo di cercare informazioni e anche di condividerle, spero continuerà a farci riflettere su quanto è importante la conoscenza e che permetterà a sempre più persone di studiare (per quanto mi riguarda ‘pedia mi ha aiutato a preparare qualche esame); spero che ci farà riflettere sulla nostra cultura e su noi stessi e, infine, spero che continui a migliorarci la vita, tutti i giorni.

Grazie Wikipedia e tanti auguri!

Cristian

Vito Volterra, il pubblico dominio e Wikipedia

Il 21 gennaio l’associazione Liber Liber ha festeggiato a Roma il Giorno del Pubblico Dominio, e contestualmente anche i 10 anni di Wikipedia.

Abbiamo presentato alcune opere di Vito Volterra, il noto matematico fondatore del CNR, distribuito gratuitamente e in anteprima alcuni suoi e-book, fatto qualche riflessione sul pubblico dominio, raccontato delle energie che la libera condivisione può scatenare, e dei 10 anni di Wikipedia.

Vito Volterra


Abbiamo anche trasmesso un breve documentario che spiega cosa è una mediateca.

La festa si è tenuta presso i locali della biblioteca Nardi, in via Grotta di Gregna 27; la festa si è conclusa in modo conviviale con un piccolo rinfresco.

Qualche informazione in più:

Il Giorno del Pubblico Dominio è una iniziativa del progetto europeo Communia. La festa di Liber Liber è stata organizzata in collaborazione con il Centro NEXA su Internet & Società del Politecnico di Torino e con la biblioteca Nardi, del Comune di Roma.

Cosa è il Giorno del Pubblico Dominio.

In molti paesi del mondo – Italia inclusa – il 1 gennaio di ogni anno entrano nel pubblico dominio le opere di autori deceduti sett’anni prima. Quest’anno per la prima volta la giornata del pubblico dominio è stata festeggiata anche in Italia.

Il pubblico dominio, nella sua accezione più ampia, è la preziosa risorsa di informazioni che è libera da quelle barriere all’accesso o al riuso generalmente associate alla tutela del copyright, sia in quanto libera da ogni tutela sul diritto d’autore oppure perchè i detentori dei diritti hanno volontariamente deciso di rimuovere tali barriere. Il pubblico dominio è il fondamento del nostro riconoscimento come espressione del bagaglio comune di conoscenze e cultura. È la materia grezza dalla quale viene ricavata la nuova conoscenza e si creano nuove opere culturali. Il pubblico dominio funge da meccanismo protettivo onde assicurrea che questo materiale grezzo sia disponibile al costo di riproduzione – vicino allo zero – e che tutti i membri della società possano costruirvi sopra. Mantenere un pubblico dominio sano e florido è essenziale per il benessere sociale ed economico delle nostre società. Il pubblico dominio riveste un ruolo fondamentale nel campo dell’istruzione, delle scienze, del patrimonio culturale e per i dati del settore pubblico. Un pubblico dominio sano e florido rappresenta uno dei prerequisiti per assicurarsi che ogni persona al mondo possa trarre giovamento dai princìpi dell’Articolo 27 (1) della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani («Ogni individuo ha diritto di prender parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere dell’arte e di partecipare al progresso scientifico e ai suoi benefici»).

Marco Calvo

Complessivamente ho avuto più di quanto ho dato

Nonostante non sia un contributore della prima ora, a distanza di anni comincia a sfumarsi il ricordo del primo “incontro” con Wikipedia. Se la memoria non mi inganna, nell’ormai lontana primavera 2005 ho inserito nella casella di ricerca di Google il nome del mio comune di residenza; ebbene il primo link rimandava alla voce presente su questo sito di cui non avevo sentito parlare.
Naturalmente ho dato un’occhiata incuriosito e sono rimasto basito. Non che ci fossero molte informazioni, ma seguendo i rimandi (i wikilink) presenti, ho cominciato a vagare per ore, leggendo voracemente tutto quello che trovavo. Ma la sorpresa più grossa è stata scoprire che le modifiche potevano essere fatte da chiunque!

(CC-BY-SA, Jollyroger)
Wikibirrata agostana 2006, Torsolo è quello più nascosto!!!


Per mesi ho continuato a frequentare da semplice lettore il sito, di cui si cominciava a parlare, spesso a sproposito, anche sui quotidiani e come ovvio sul web.
Finché non venne il momento del grande passo! Galeotto un errore inserito nella biografia del fondista Bjoern Daehlie, che mi spinge a lasciare il mio primo edit (da ip) nella pagina di discussione del progetto Sport. Riuscire a fare questa che allora mi sembrava un’impresa impossibile ed ottenere subito una risposta (oltre alla correzione dell’errore segnalato), ha fatto il resto.
Certo senza l’aiuto di altri utenti, tra cui il mio mentore Kal-El, non sarebbe durata a lungo questa esperienza.

Ho collezionato migliaia di edit addirittura in materie che avrei ritenuto impensabili. E questo senza poter vantare particolari conoscenze.
Sono persino diventato sysop. Quest’ultima cosa per me ha dell’incredibile.
Infatti sono l’antitesi del nerd, non avendo assolutamente competenze informatiche. Eppure ho imparato a cancellare e proteggere voci, bloccare vandali, ecc…
Insomma sono la prova evidente che la passione, e un po’ di be bold, può fare di un tizio qualsiasi un passabile contributore.

Alla fine devo ammettere che sono stato fortunato. Complessivamente ho avuto più di quanto ho dato e fin quando mi divertirò, e mi riterrò utile al Progetto, continuerò a bazzicarlo. E poi? Beh, per pensare a questo c’è tempo…

Torsolo

Tavola domenicale #8

Chiudiamo l’ottava settimana con un certo ritardo..

(CC-BY-SA, Wikimedia Foundation)
La copertina dell'Annual Report di WMF


Le ultime storie che abbiamo raccontato sono state quelle di Pigr8, Paola a proposito della festa a Rimini, MM sulla gita romana e Giuseppe con le notizie da Santa Ninfa.

In questi giorni Wikimedia Foundation ha pubblicato l’annual report 2009-10, che racconta l’anno fiscale che va dal primo luglio 2009 al 30 giugno 2010 e le previsioni per l’anno 2010/2011.
Nel report si parla di

  • piano strategico
  • Wikimania 2009
  • collaborazione col British Museum
  • le immagini donate dal Tropenmuseum
  • la campagna di raccolta fondi 2009/2010
  • tante altre cose..!

Dal nostro agente a Santa Ninfa (TP)

29 gennaio, nove di sera: al ristorante “Due Palme” inizia la festa del 10° compleanno di Wikipedia.

Mentre i ritardatari arrivano alla spicciolata, Giuseppe Catania, uno degli entusiasti che hanno organizzato la serata, parla brevemente della storia della Wikimedia Foundation e di alcuni suoi progetti e in particolare spiega la filosofia Wikimedia citando una frase di George Bernard Shaw:

Se tu hai una mela e io ho una mela e ce le scambiamo, allora tu e io abbiamo sempre una mela ciascuno. Ma se tu hai un idea e io ho un altra idea e ce la scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee

Nel frattempo sono arrivati tutti e Vincenzo Di Stefano può iniziare a mostrare le slide che approfondiscono le caratteristiche di Wikipedia presentando anche i dati ufficiali delle visite annuali del sito, delle persone che aderiscono al progetto, e delle donazioni record avvenute in questi anni, precisando ancora una volta che Wikipedia è un sito libero da pubblicità e che l’unica fonte di mantenimento sono i soldi che donano le persone, sottolineando che le enciclopedie a pagamento come Microsoft Encarta sono da abolire poiché “noi pensiamo che pagare per leggere sia un oltraggio ai diritti umani perché ognuno di noi deve essere libero di leggere”.

Infine Carlo Ferreri parla di open source e free software e di quanto ideologicamente questi due concetti siano simili al progetto Wikipedia.

Quindi parte la riproduzione delle WikiGuide, video che mostrano quanto sia facile aiutare Wikipedia…

Finita la riproduzione dei video si è sente un leggero brontolare allo stomaco e finalmente, con il sorriso stampato sulla faccia, i partecipanti ordinano le pizze, ma prima di cominciare a mangiare tutti brindano con un bel bicchiere di vino a Wikipedia… subito dopo si brinda una seconda volta per il Fondatore di Wikileaks Julian Assange che in fondo anche lui se lo merita!

Mangiate le nostre Wikipizze, qualcuno che ha bevuto un bicchiere di troppo decide di deliziarci con delle barzelette molto carine che sono gradite da tutti i partecipanti, nel frattempo gli organizzatori distribuiscono i gadgets e il materiale informativo ai partecipanti.

In conclusione è stata una grande esperienza per tutti noi, abbiamo fatto nuove conoscenze, abbiamo unito persone con gli stessi interessi, abbiamo passato una serata divertentissima e ovviamente noi non possiamo che ringraziare Roberto Corda, Vicepresidente di Wikimedia Italia, che ha avuto molta pazienza con me e ha creduto in un ragazzino di 21 anni con la voglia di fare finalmente qualcosa all’insegna della libertà nella Regione Siciliana.

Giuseppe

Guardate che si può sempre intervenire!

La mattina sotto un cielo nuvoloso ci siamo trovati davanti all’ingresso del Foro Romano: nonostante il fatto che la maggior parte dei giornali che hanno parlato degli eventi organizzati per l’occasione parlassero di una visita ai Fori imperiali, siamo riusciti a ritrovarci lo stesso.

(By Gigirex on Wikimedia Commons, CC-BY-SA 3.0)

Aspettando che arrivassero tutti ci siamo presentati, ovvero, ho costretto tutti a presentarsi e dire come mai si trovavano con noi (del resto tutti erano stati avvisati: lo scopo era conoscere e farci conoscere, no?) C’erano diversi wikipediani del progetto Roma, da cui era partita l’dea di fare qualcosa anche noi, non solo a Milano. Abbiamo anche conosciuto un imprenditore e sua figlia, studentessa di restauro, che avevano sentito l’intervista del presidente di Wikimedia su Radio2 e si erano incuriositi, il più giovane wikipediano attivo con la sua mamma, le insegnanti che si ritrovano le ricerche copiate dai loro studenti su Wikipedia. Speriamo che per tutti conoscere chi si nasconde dietro i misteriosi nick e soprannomi con cui collaboriamo al progetto abbia fatto capire quello che forse non è sempre così chiaro per chi si limita a leggere: “guardate che si può sempre intervenire” era il grido di battaglia.

Poi abbiamo fatto il biglietto e siamo entrati. Nel frattempo aveva anche cominciato a farsi una bellissima giornata con una splendida luce per le fotografie. E siamo passati alla seconda parte del programma: far conoscere. Abbiamo iniziato da una breve ripassata di ciò che si vedeva intorno a noi nel Foro, le fasi successive della sua evoluzione urbanistica e poi siamo passati all’argomento dichiarato. Un po’ una sfida: l’argomento scelto, in base alle preferenze della guida, era un po’ specialistico, ma siamo andati in giro per il Foro mostrando mensole, kyma ionici e lesbi e capitelli compositi e corinzi, con l’ausilio anche delle pagine e delle immagini tratte da Wikipedia scaricate sul mio tablet. Si era fatto persino caldo e siamo riusciti ad arrivare fino alla basilica di Massenzio e al tempio di Venere e Roma, la cui cella lato Colosseo è da poco nuovamente aperta alla visita. Ormai sembrava quasi una giornata di primavera e abbiamo cominciato a salutarci e ad avviarci alla spicciolata verso l’uscita.

MM

Alla fine poi ogni domanda suscita discussioni

E così anche a Rimini abbiamo festeggiato i 10 anni di Wikipedia. Non eravamo moltissimi a voler fare questa cosa, una decina di persone oltre a qualcuno che si è aggregato all’ultimo.
Abbiamo passato un pomeriggio in compagnia grazie all’ospitalità del nostro barista di fiducia, Marco, che ci ha permesso di attaccare qualche cartello.

Avevo preparato dei quiz, giusto per fare un giochino. Uno facile e uno difficile, su Wikipedia ovviamente. Inutile dire che il quiz facile è andato per la maggiore, quello difficile l’hanno scelto in pochi, diciamo chi passa al computer gran parte del tempo in cui non dorme… e non su Facebook! Il premio era piuttosto sostanzioso: un applauso. Alla fine poi ogni domanda suscita discussioni, sia sulle proporzioni del fenomeno Wikipedia e davanti ad un caffè o un aperitivo è stato bello discutere anche se tra pochi intimi (più qualche comparsa).

Paola R.

Perfetti wikisconosciuti mi ricordano a che altezza mi trovo in realtà

La prima “intervista” del blog è di Civvì, che si chiedeva se si potesse wikificare con una neonata in braccio. Quando mi sono registrato, il 24 agosto 2006, non mi ponevo un problema simile.

(By nojhan on Flickr, CC-BY-SA)
Il destino di alcuni bimbi pare sia già scritto.. !!

Ora dopo aver editato per 3 anni e mezzo con Pigr8ino, spesso in braccio, da 4 mesi mi è arrivato il Pigr8ino 2, che adesso urla come un dannato e fino a poco fa stava revisionando una voce con me, pestando sulla tastiera e sul touchpad, il problema direi che me lo sono posto e in una certa misura l’ho anche risolto. Nel senso che wiki è un divertimento (e riguardando alcune voci scritte anche una bella soddisfazione) ma gli affetti vengono prima.

Però ricordo anche le discussioni in chan e i commenti dei tanti (Civvì compresa, ma anche Demart, Vito, e tutti gli amici del chan) sul come si patrolla e si lavora mentre il piccolino cerca di contribuire (nel suo piccolo :D ), i lazzi perchè per fortuna su wiki è carnevale tutto l’anno, non solo oggi 6 febbraio 2011.

Sono convinto che siamo lontani dalla perfezione, per fortuna, e quindi c’è ancora tanto spazio per chiunque, nonostante si dica che ormai contribuire è difficile, un lavoro da specialisti. In parte è vero, ma il lettore/contributore si è smaliziato anche lui, e quando faccio voci con aspirazioni di qualità, mi trovo spesso obiezioni e richieste “ficcanti” da parte di perfetti wikisconosciuti o IP che, se mai mi fossi alzato troppo da terra, mi ricordano a che altezza mi trovo in realtà, cosa che nella vita reale coi rapporti di potere nei luoghi di lavoro o accademici di norma è impensabile.

Wikipedia è morta. Viva Wikipedia!
Parola di Pigr8

Tavola domenicale #7

Settimana retrò quella appena conclusa, che ha visto riemergere storie dal lontano 2004: da lunedì a giovedì abbiamo infatti raccontato l’autointervista dei wikipediani in occasione del raduno nazionale a Genova, venerdì invece Civvì ci ha raccontato la sua esperienza di mamma e wikipediana.

Oggi segnaliamo “Adotta una parola” il bellissimo progetto di TER che invita ad adottare voci di Wikipedia che riguardino qualsiasi aspetto dell’Emilia Romagna e a migliorarle.
Qui c’è una bella cartina che mostra tutte le voci adottate finora; per chi volesse partecipare, basta sbirciare la guida e iniziare.
Se invece avete voglia di sentirvi raccontare il progetto dal vivo, il 19 marzo a Bologna ci sarà un evento a cui non mancare!

Si può wikificare con una neonata in braccio

Flashback: ho un lontanissimo ricordo, un giorno durante la navigazione libera sono inciampata in un sito in inglese nel quale si era invitati a scrivere, aggiungere, integrare ecc. Ricordo di aver guardato questa cosa con una certa incredulità cercando aree per il login, password, autenticazioni. Invece no, c’era solo scritto edit, devo anche aver aperto la pagina che stavo guardando (non ricordo quale fosse) ma nella fretta mi sono detta “ma no, impossibile….uh…peccato però, se ci fosse in italiano….magari…”. E morta lì.
Per un paio d’anni.

Si possono anche costituire associazioni con una neonata appresso!!


Inizio autunno 2004: chattavo con un bookcrosser, chiacchiera chiacchiera mi linka la versione italiana di Wikipedia. Colpo di fulmine. Quella roba là che mi sembrava interessante anni prima esiste davvero in italiano!.
Inizio a navigare, guidata da Ancem, inizio la mia pagina utente. Rispondo al benvenuto di Frieda. Passa un’altra settimana prima che la cosa mi “prenda”. Inizio ampliando una voce, il calcio gaelico. E mi chiedo: “ma cosa ne sai tu di calcio gaelico?”. Chissà come ci sono arrivata su quella voce (all’epoca si chiamavano ancora articoli). Che poi è la domanda che in seguito mi sono fatta migliaia di volte: “Ma come diavolo ci sei arrivata su questa voce?”. E’ la matassa di Wikipedia che ti attrae, ti avvolge, ti lega e ti guida senza che tu te ne accorga, ti porta in luoghi vicini e lontani, ti fa conoscere persone, eventi, monumenti, personaggi dei cartoni animati o attrezzi di antichi mestieri, animali estinti o antiche leggende sumere eccetera eccetera eccetera. Tutte cose che mai avresti trovato, di cui mai avresti saputo nulla. E tutto facendoti trascinare dai fili della matassa, azzurri e rossi, all’inizio spesso rossi e proprio tentando di tingerli di azzurro mi sono trovata a scrivere le prime due o tre righe di voci che ora sono lunghissime e completissime, oppure di voci che sono rimaste così, due o tre righe.

All’inizio era l’ossessione del rosso: “oddio, questa voce non c’è! non è possibile!!!” e allora inizia a scriverla, e poi un’altra e un’altra ancora… E quando non riuscivo a scrivere riordinavo, spostavo, categorizzavo, correggevo o wikificavo. (E a tutti coloro che dicono che è troppa fatica dico che sono tutte scuse, si può wikificare con una neonata in braccio, sappiatelo). Poi la ricerca di standard, di criteri, di schemi, di template. Coordinarsi era facile, si era in quattro gatti e vigeva il “piuttosto che niente, meglio piuttosto”. Vuoi tradurre una voce, scrivere un template, proporre una linea guida, migliorare una pagina di aiuto? Fallo, scrivi, inventa, traduci. Ora le cose non sono più così semplici però ripenso con grande piacere a quella fase di vita del progetto e alle persone con le quali ho avuto la fortuna di condividerla.

Ogni tanto ripenso alle serate passate in chat con pochi altri utenti e amministratori a contenderci il controllo dell’improvvisa modifica magicamente apparsa sulla pagina della ultime modifiche… “è mia!!!” “giù le mani, questa è mia!!!” o a battibeccare per i rari blocchi, la sferzata di vita data dall’apparizione dello sporadico vandalo. I tempi in cui la discussione con l’utente arrogante era un episodio epico di cui si parlava per giorni e giorni e una minaccia di querela era una sorta di evento epocale. I tempi in cui ci si poteva ancora prendere cura dei neoutenti particolarmente promettenti seguendoli passo passo. Ora la RC (passatemi il gergo) si muove con una velocità che ai tempi era inimmaginabile, davvero non li invidio quelli che adesso fanno quello che si faceva noi cinque o sei anni fa, non invidio nemmeno chi oggi si avvicina al progetto per la prima volta…

Cosa ho imparato da Wikipedia? A discutere per iscritto. Sembra poco? A scrivere, in certi momenti molto caldi, parole di fuoco e frasi incandescenti, taglienti e caustiche da corrodere corazze di acciaio e poi fare l’anteprima, leggere, provare un senso di grande soddisfazione e profondo appagamento e poi NON salvare e riscrivere il tutto in toni mooooolto più pacati e concilianti. Ho imparato a spiegare tecnicismi e motivare scelte di redazione riformulando decine di volte una frase cercando di trovare un mix accettabile di chiarezza, sintesi ed efficacia prima di premere il famigerato tasto “salva”.
(direi con scarsi risultati visto che per anni è girato su ‘pedia un template intitolato “decivvificare”…)

Dopo diversi anni di collaborazione intensa Wikipedia ha “cessato di essere un divertimento” come disse un altro admin e da tempo ho praticamente smesso di collaborare però ancora oggi ho nel pc una cartella chiamata “Wikipedia – Voci WIP”, WIP sta per Work In Progress, lavori in corso, come se il progetto intero non fosse un enorme costante work in progress…

Civvì