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L’estrema fatica di essere neutrale

(CC-BY-SA Federico Perin)
Si descrive così: 'Medico patologo oltre la mezza età, appassionato di ambiente e di cavalli, con qualche nozione (da dilettante autodidatta) sulla programmazione in python.'


Tutto nasce dalla passione per i cavalli. Ma non la solita equitazione, le solite conoscenze che passano di bocca in bocca e si stratificano in conglomerati di luoghi comuni… quella che io chiamo “Horsematics”, cavalli e informatica, cosa che consente di scambiare idee, esperienze, suggerimenti e anche robuste conoscenze classiche in modo istantaneo, via web, contattando appassionati ed esperti di tutto il mondo. Un po’ della solita cura nel scegliere le informazioni giuste (come al solito) filtrando l’abbondantissima foffa che c’è nel web su qualsiasi argomento, ed è fatta.

Al primo approccio, Wikipedia mi spaventava sia per la forma che per i contenuti; mi sentivo perfettamente inadeguato per l’una e per gli altri. Ho preso quindi una strada indiretta: ho suggerito a Marjorie Smith, una notevole, e umanissima appassionata ed esperta, di scrivere qualcosa sul cavallo sferrato sulla Wikipedia inglese, e lei ha accettato. Piano piano, seguendo quell’articolo e la sua evoluzione, ho rotto il ghiaccio; ho incontrato la wikipedia in italiano, e ho trovato cortesi, pazienti tutor (non faccio nomi: Frieda). Però… i miei contributi erano faticosi, perché il mio interesse era concentrato su un argomento (cavalli) e, peggio ancora, era una visione molto poco NPOV (cavallo sferrato, addestramento senza dolore, monta senza imboccatura..): per quanti sforzi facessi, come tutti gli appassionati, parteggiavo. Mi costava un’estrema fatica essere neutrale. Pian piano mi sono scoraggiato, e i miei contributi sono caduti a zero.

Poi ho scoperto Wikisource: meravigliosa nicchia, in cui non esiste NPOV sui contenuti, al più sui formati e sulle linee guida. Ci sono arrivato attraverso reCAPTCHA e Internet Archive. E non l’ho più abbandonata.

Alex Brollo

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