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Storie

Ode alla tricotillomania

La mia primissima esperienza con l’enciclopedia che ci piace tanto è stata la creazione, nel 2005, da utente anonimo, di una micro-voce riguardante il mio lavoro: la localizzazione. Qualche minuto dopo, la micro-voce aveva dei banner in cima alla pagina che invitavano ad ampliarla, aiutarla… insomma, era vero: anche io potevo scrivere un’enciclopedia!

(By Senpai, CC-BY-SA-2.5)


La mia secondissima esperienza è stata la creazione di un’altra voce… ehm… beh, diciamo che ho giocato un po’, facendo ciò che in seguito avrei chiamato un vandalismo… insomma alla voce Tricotillomania (allora inesistente) ho scritto:

La tricotillomania è una cosa che non so spiegare, perché sono intento a titillarmi i ciuffi di capelli.

Volevo capire che futuro avrebbe avuto una voce simile. La voce venne eliminata da un amministratore (e che amministratore!) nel giro di pochi minuti. Ovviamente e fortunatamente.

Decisi di registrarmi, non che fosse o che sia necessario, e di partecipare in modo serio, ma mai troppo serioso, al progetto. Ho cominciato a dare una mano con tutti quei compiti “di servizio” e un po’ noiosi, ma tanto necessari sia per chi scrive, che per chi legge le voci dell’enciclopedia. Mi sono occupato di immagini, di violazioni di copyright, di lotta ai vandalismi, di template, ho partecipato a un paio di progetti di coordinamento per la stesura di voci trattanti lo stesso argomento. Ho riversato nell’enciclopedia le mie passioni: su tutte, quella per il commissario Maigret. Sono stato io stesso amministratore, cancellando tantissime voci simili alla “mia” tricotillomania. Ho partecipato a un po’ di wikiraduni, conoscendo “de visu” chi, come me, più di me, collaborava a quello che per me è tuttora il più brillante progetto mai partorito dall’umanità. Oggi sono un utente meno assiduo, ma sempre vicino a Wikpedia, ai progetti della Wikimedia Foundation, a Wikimedia Italia.

Ah, poi “Tricotillomania” l’ho riscritta per bene. E anche “Localizzazione“, l’ho ampliata.
Ora sono voci anche tue, trattale a modino.
E buon compleanno, Wikipedia!

kiado

L’invasione dei bookcrosser

Io nel 2004 ancora non sapevo cosa fosse Wikipedia. Google sì, e da un pezzo mi ci mandava in continuazione.

(By M/, GFDL)
Immortalato, ovviamente, ad un raduno!


Poi quell’autunno Matteo ha raccontato a un manipolo di curiosi bookcrosser cosa fosse Wikipedia e ha svelato l’esistenza della versione italiana.
Quei bookcrosser hanno invaso wikipedia, alcuni si sono fatti un mazzo tanto, alcuni ci hanno messo la firma.

Io ho sbirciato le istruzioni, ho scarabocchiato qualche pagina, mi sono infiltrato a cene e raduni,
ho cercato di imporre un wiki ai colleghi… ho trovato qualcos’altro che luccicava e sono scomparso.

Wikipedia compie dieci anni, mi sono perso gran parte del divertimento, ma oggi Google ce lo mando io, almeno un paio di volte al giorno.

Angelo

Io su wikipedia non c’ho mai scritto niente

Appunto.
Ho sempre pensato che c’ho il sapere enciclopedico, che è un modo grazioso per dire che non ne so abbastanza di niente per scrivere una voce.
Qualcuno dice cialtrone, ma insomma, si sa, ciascuno c’ha gli amici che si meritano.

(By Lyonora, CC-BY-SA 3.0)
La festa a Milano per i dieci anni di Wikipedia


Però delle cose da dire su Wikipedia ce le ho.
E la prima riguarda una frase detta da una persona che stimo alla festa dei 10 anni, a Milano. Che io alle feste, di sera, a Milano poi, ci vado difficilmente, ma quella sera, chissà com’è mi è venuto di andarci. E la persona che stimo, commentando la festa che era gradevole mi ha detto che secondo lui, per il servizio che fa Wikipedia, dovevano esserci le autorità, tipo il sindaco, e invece ovviamente niente. Ecco, secondo me aveva un sacco ragione, ed in effetti è un vero peccato che il sindaco non c’era, ma va be’, fa niente.
E poi volevo dire un’altra cosa, che poi smetto.
Io ho due figli, uno che fa le elementari e l’altro le medie. E mannaggia alla scuola dell’obbligo, le insegnanti non hanno ancora smesso di commissionare le ricerche. Le ricerche, quelle che quando facevo la scuola io c’era da prendere l’enciclopedia e copiare pagine e pagine, e qualche furbone le enciclopedie le ritagliava pure, e si pigliava gli accidenti della famiglia (ma faceva un figurone a scuola con la cartina del Nicaragua, ritagliata, appunto dall’enciclopedia).
Che nemmeno le fotocopie si facevano quando io ero alle elementari, che la fotocopiatrice è arrivata dopo.
I miei figli dicevo, ecco i miei figli mi chiedono di fare insieme la ricerca, ‘su internet’ dicono. E allora ci mettiamo lì e cerchiamo le cose, e non mi stanco mai di vedere la loro faccia stupita quando prima si trova subito quello che serve (con le foto) ma soprattutto si possono prendere i pezzi, quelli che servono (che la ricerca non deve essere troppo lunga che bisogna anche studiarla), e poi si può stampare tutto e che si risolve un problema in fretta.
Beh, prima mi chiedevano di andare ‘su internet’, ma dopo un po’ la fonte migliore, quella più completa, quella più precisa, era sempre Wikipedia. Che anche se è una enciclopedia per i grandi e fatta dai grandi, molto spesso ha quella lingua giusta che va bene persino per i ragazzi delle elementari.
Be’ insomma, è un po’ che i miei figli mi chiedono di andare direttamente ‘su Wikipedia’ che troviamo subito le cose che servono e si sistema tutto a modino.
E allora insomma, io su Wikipedia non ho mai scritto niente ma sono proprio contento che c’è, perché è un bel pezzo di sapere che è lì, disponibile, che con il sapere disponibile ci si fanno sempre un sacco di cose, e tutte belle.

Lele

Un software libero deve aprirsi verso il mondo esterno

Concludiamo oggi la pubblicazione dell’intervista ai wikipediani “storici” francesi, le cui puntate precedenti sono 1, 2 e 3.


Il movimento Wikimedia è cresciuto molto e possiamo dire che sta istituzionalizzandosi, ossia dialoga sempre più con le istituzioni culturali. Pensi che questo sia una buona cosa?

(CC-BY-SA 2.0 France, by Rama)
Anthere dice: 'ho partecipato in quasi ogni modo immaginabile, mi manca solo fare lo sviluppatore e il membro dell'arbcom!'


Forse sono naif o non ho abbastanza fantasia, ma non vedo come un passo in una direzione che fa progredire in quantità, in qualità e accessibilità i vari progetti Wikimedia possa non essere una buona cosa! Quello che invece mi rattrista un po’ è che le istituzioni non si siano direttamente proposte loro; tante opere avrebbero potuto essere messe a disposizione sotto licenze libere o pubblico dominio da molto tempo […] quello che mi preoccupa di più, invece, è quello che viene dall’interno, ad esempio questa proliferazione di admin, di presidenti etc.. certamente necessaria, ma c’è da fare davvero attenzione a non creare spaccature, élite o caste nei nostri progetti. (Rinaldum)

Il dialogo con le istituzioni o attori culturali è certamente una buona cosa, sì. Wikimedia ha un certo peso, un impatto incontestabile e utilizzarlo per aiutare a “liberare” del contenuto e renderlo accessibile entra esattamente nel quadro dei differenti progetti dell’organizzazione. (Ryo)

Questo mi sembra normale; anzi, necessario. Un software libero deve aprirsi verso il mondo esterno, ne ha bisogno: fa parte della sua forza. Tutto il mondo ne guadagna. (Bobby)

Il progetto si è sviluppato talmente bene che è diventato una istituzione con tutti gli aspetti negativi che questo comporta. Penso che sia ineluttabile, una sorta di prezzo del successo. La sola cosa da fare, penso, è assicurarsi che non ci siano derive sui principi: la libertà del contenuto (in termini di licenza e di natura), la libertà di edizione, neutralità, gratuità e assenza di pubblicità. (Kelson)

. Seriamente, in qualità di parte del direttivo di Wikimedia France, non rispondo diversamente altrimenti la presidente mi bacchetta sulle dita. (Anthere)

Qualche parola per concludere..

Kelson: vi auguro una buona sintesi e sono ansioso di leggere i commenti degli altri dinosauri.
Poulpy: Una sola cosa: buon compleanno, Wikipedia.
Hashar: Per concludere: BE BOLD!
Lionel : Quello che penso è che per il futuro sia importante che il progetto resti fatto da esseri umani. Perché il rischio è di vedere Wikipedia, la fondazione, ecc. come un semplice repository di conoscenza morta. Invece questa conoscenza è in continua evoluzione. Dobbiamo quindi occuparci di questo, curarlo per sempre. Mi sembra importante che Jimmy Wales per la fondazione, Adrienne Alix per Wikimedia France, Florence Devouard come anziana presidente e altri, rimangano identificabli come dei portavoci della questa avventura.
Aoineko: Per finire, il mio piccolo pensiero va a due contributori scomparsi, che sarebbero sicuramente felici di vedere ciò che abbiamo fatto di Wikipedia. Pace a Nataraja e Treanna.
Anthere: Hmmm. Ora ho 42 anni. 9 anni di partecipazione a Wikipedia. E ho già avuto ampie opportunità di raccontare le mie opinioni su Wikipedia. Più di chiunque altro, forse? Come ho detto qualche volta ho partecipato in quasi ogni modo immaginabile. Tranne sviluppatore e membro dell’arbcom. Sono felice di continuare ad aiutare oggi facendo parte di Wikimedia France. Non so che cosa ne verrà. Staremo a vedere. Per ora c’è ancora la passione :)

Fonte; traduzione a cura di JR & Otourly; i wikipediani citati sono i seguenti: Aoineko, Anthere, Ryo, Poulpy, Bobby, Kelson, Hashar, Lionel, Rinaldum.

L’ossessione dell’enciclopedia perfetta

Proseguiamo con la pubblicazione dell’intervista ai wikipediani “storici” francesi, le cui puntate precedenti sono 1 e 2.


Continui a contribuire oggi, lo fai come prima? Che cosa è cambiato e cosa no?

(AnimalWorld, Licence Art Libre)
ARKive, Images of Life on Earth


All’inizio, ho spesso scritto lunghe pagine su soggetti molto specialistici, che avevo per lo più scritto per altri motivi. […] Lo stile era molto diverso da quello delle pagine attuali, molto più personale, e queste pagine oggi non potrebbero più essere accettate tali e quali. (Polletfa)

Quando ero un wikipediano giovane, avevo questa idea incredibile di poter scrivere pagine complete su argomenti specifici. Mi sono finalmente arreso all’evidenza: sono un tecnico e come tale poco adatto a scrivere lunghe frasi. Ho anche meno tempo, per cui sono passato al “casual editing”: qualche contributo così di passaggio. Una sola cosa rimane: mi diverto a farlo. (Poulpy)

Continuo a contribuire come prima, discretamente, qui e là completando o correggendo gli errori che incontro. (Bobby)

Ci ho messo molto tempo prima di creare la mia prima pagina utente, avevo allora un’idea molto XIX secolo di quel che doveva essere un’enciclopedia: alla Diderot e D’Alembert. (Julien)

Col tempo, e al crescere del numero e della qualità delle pagine, le mie conoscenze sono diventate troppo limitate per poter pretendere di apportare un contenuto di qualità in qualche ambito esistente. Mi sono dunque dolcemente ritirato. Ma non ho del tutto abbandonato questa favolosa comunità. […] Per me, niente è cambiato. Lo spirito rimane lo stesso, la comunità è sempre cordiale, calorosa, che sia su Wikipedia, Wikimedia o Wikisource. C’è sempre la volontà di fare una piccola correzione in una pagina e vedere che qualche secondo più tardi, qualcun altro arriva e migliora ancora quel che hai fatto… Questo sentimento di “aiuto reciproco benevolo” è davvero favoloso! (Buzz)

Come vedi Wikipedia oggi? Pensi che il progetto sia riuscito a conservare i suoi obiettivi iniziali? O come ha deviato?

Wikipedia – per me – ha quasi perfettamente seguito l’impulso iniziale e in alcuni casi ha fatto anche meglio del previsto. Il suo (i suoi?) fondatore aveva le idee chiare dal principio, mi sembra che tutto funzioni grosso modo con le stesse regole e la comunità ha giocato il suo ruolo impedendo le derive. (Rinaldum)

La vita wikipediana è molto più difficile adesso che precedentemente. Al principio il software era facile ed essenziale e tutte le cose importanti potevano essere raccolte su una sola pagina. Poi, il software è diventato quasi incomprensibile e scoraggia la gente a fare modifiche. Molte persone oggi sono ossessionate dall’idea di avere un’enciclopedia perfetta. (Eclecticology)

Penso che il progetto sia rimasto bene nel suo tracciato e mantenga davvero le sue promesse, anche se non è ancora stato completato (e non sono sicuro sia possibile). […] oggi, però Wikipedia non è più così rivoluzionaria; altri progetti, come Open Street Map o tutti quelli che tornano attorno dell’open data sono al fronte della battaglia per la cultura libera. (Kelson)

Penso che Wikipedia abbia progredito su molti punti: quantità di pagine, numero di pagine di qualità, numero di contributori di qualità. Siamo riusciti a portare alcune cose ad un certo livello, ma rimane ancora molto da fare (molte pagine sono ancora abbozzi, non neutrali o non wikificate). Alcuni utenti che avevano portato buoni contributi hanno lasciato Wikipedia con sentimenti amari. Penso che quello sia un fallimento. La sintassi wiki, le regole da rispettare, le pagine speciali, ecc. sono diventate più complesse. Non so se possiamo semplificarle un po’. (Youssefsan)

Anche se trovo che Wikipedia sia cresciuta bene e che tutti i suoi partecipanti possono essere fieri di ciò che è diventata, mi rammarico tuttavia che alcuni cambiamenti hanno portato Wikipedia lontano dalla visione iniziale che ne avevo. A parte l’abbandono della ricerca del consenso (come ho già detto in precedenza) a favore del parere della maggioranza, mi spiace ci sia stato anche una riduzione dei campi del sapere coperti (Aoineko)

Penso che abbia superato i suoi obiettivi principali per due ragioni. La prima è che oggi, quando delle persone discutono tra loro e non sono d’accordo, presto o tardi, uno dei partecipanti per chiudere i dibattiti propone di andare vedere su Wikipedia: questa enciclopedia è dunque diventata un punto di riferimento per la cultura! Poi ha superato il suo involucro d’enciclopedia e ha saputo esportare il suo modello verso altri progetti, interni a Wikimedia (come Wikibooks, …) o esterni (www.openstreetmap.org). (Bobby)

A mio avviso non ci sono mai stati davvero degli obiettivi iniziali eccetto una vaga nozione d’enciclopedia. Penso che Wikipedia ha decisamente contribuito a mostrare le frontiere del modello classico d’enciclopedia e a espanderle. Invece non ha mai deviato su quello che conta: l’apertura a tutto il mondo, l’assenza di pubblicità, la trasparenza. (Poulpy)

Un po’. Ci sono un sacco di articoli interessanti. Partecipare attivamente è una scuola esigente ma valorizzante. Il valore della partecipazione è forse più nell’apprendistato che nella produzione. Ovviamente ci sono elementi che mi fanno riflettere, ma nel complesso è normale. […] Nessuna deviazione dalla linea editoriale, ma il successo ha un prezzo. (Julien)

Wikipedia sta meravigliosamente. Qualunque cosa dicano i suoi detrattori, credo che sia un progetto importante per l’umanità. Sembra un po’ pomposo ma penso che sia la parola giusta: mai, nella storia dell’umanità, si era riusciti a riunire delle persone in tutto il mondo per condividere volontariamente il sapere. Non siamo mai stati in grado prima di raccogliere una tale ricchezza di conoscenze in così breve tempo e in così tanti… gratuitamente. (Buzz)

Il progetto è sicuramente un successo, anche se ne scartassi il 99% ossia quel che considero di cattiva qualità! Non so com’è attualmente, non partecipando più, ma alcuni anni fa a volte mi sembrava di avvertire una deriva verso la costruzione non di un’enciclopedia ma un sistema di regole vincolanti, a tutti i livelli, come una vera e propria gerarchia. Ciò ha sicuramente contribuito alla mia decisione di prendere le distanze dal progetto. (Ryo)

È un bel successo per gli utenti occidentali. Quello che è spiacevole è che non abbiamo ancora potuto diffondere tutto questo sapere nei paesi a forti potenziali. I progetti della fondazione per il 2011 (India) dovranno insistere su questo punto. (Hashar)

No, penso che sia cresciuto molto bene, grazie a una comunità attiva e il fatto che il sito sia amministrato da una fondazione. Il problema principale oggi mi sembra il numero enorme di dati importanti che rendono sempre più difficile seguire ciò che si fa. (Lionel)

Fonte; traduzione a cura di JR & Otourly; i wikipediani citati sono i seguenti:

Aoineko, Ryo, Buzz, Julien, Poulpy, Polletfa, Bobby, Kelson, Hashar, Rinaldum, Lionel, Eclecticology, Youssefsan.

Un sapere che non è condiviso è un sapere sprecato

Proseguiamo con la pubblicazione dell’intervista ai wikipediani “storici” francesi, iniziata qui.


Quali erano le tue motivazioni per scrivere: condividere delle conoscenze, promuovere la libera diffusione della cultura, il software libero, altro?

Agli inizi, la nozione di “libero” era abbastanza fumosa per me e non costituiva una motivazione particolare. È solamente partecipando a Wikipedia che ho preso coscienza che alcune derive del sistema di diritto d’autore potrebbero andare contro l’ interesse comune: quello della libera diffusione della conoscenza. ” (Aoineko)

Non sapevo nulla della cultura libera. Dunque, si trattava piuttosto di voler condividere conoscenze e all’epoca, decentrare l’attività redazionale. Creare dei link con delle persone fisicamente e culturalmente lontane. (Anthere)

All’epoca condividere le mie conoscenze, ma anche incoraggiare lo spirito del libero, del gratuito, l’opposizione alla logica finanziaria. Sono, ovviamente, un grande sostenitore dei software liberi e della libera diffusione della cultura e dell’informazione. I diritti d’autore sono una nozione superata e surclassata per le tecnologie dell’informazione! (Tonnelier)

La mia prima motivazione era di correggere qualche errore di battitura che vedevo qua e là e aggiungere link, cosa che allora era impossibile per i siti “bloccati” (Lionel)

Non ricordo le ragioni all’epoca, ma oggi penso che ci fosse una volontà di condividere delle conoscenze, la volontà di apportare la mia pietra a un progetto che mi sembrava (e mi sembra sempre, sul piano concettuale) rivoluzionario, di poter dire “io c’ero”. (Ryo)

Credo che avessimo (abbiamo) tutti la passione per la condivisione. Tutto qui. L’idea che un sapere non è condiviso è un sapere sprecato. (Buzz)

Condividere le conoscenze innanzitutto. Conoscevo il software libero, essendo un utente gnu/linux e un informatico, ma questa non era la mia motivazione. (Julien)

Condividere delle conoscenze, decisamente. (Poulpy)

Era l’idea di trasporre i concetti del software libero ad altri domini, al di fuori dell’informatica, che trovavo seducente. (Polletfa)

Condividere delle conoscenze faceva parte delle motivazioni; non c’era alcun aspetto politico di diffusione della cultura o del software libero, ma solamente pratico. (Bobby)

Io mi feci coinvolgere sempre di più perché presto ho sentito in tutto questo la promessa di vedere i principi del software libero superare il mondo dell’informatica. […] La motivazione era dunque anzitutto politica. (Kelson)

Hai alcuni aneddoti da raccontare sugli inizi di Wikipedia? Come era l’ambiente? C’era tutto da fare probabilmente e delle relazioni differenti tra gli utenti. Puoi raccontari qualcosa?

Al principio, non avevo davvero coscienza che una comunità stava formarsi. Ero molto sorpreso di vedere che qualcuno modificava cose che avevo scritto senza parlarmi. Sembrava un modo di fare piuttosto brutal, perché nel software libero gli sviluppatori discutono di più sul motivo delle modifiche fatte. (Lionel)

Sul piano organizzativo, avevamo fin dal principio i pilastri di Wikipedia, che erano più o meno sufficienti. Mi sembra del resto che la prima versione delle regole finisse grosso modo con “e sentiti libero di non rispettarle”! […] Il ricordo più vivo in me è senza dubbio il primo utente bandito dal sito. Come sostenitore del consenso e della collaborazione di tutti, la necessità del bando fu difficile da accettare. (Aoineko)

La comunità era abbastanza ristretta ma simpatica, e il bar era già la pagina la più editata all’epoca. Penso di essere stato quello che ha aperto il canale IRC, che ha probabilmente accelerato lo scambio dei discussioni e contribuito a rafforzare i link tra i primi contributori. (Hashar)

C’erano talmente tanti soggetti da creare, pagine fondamentali assenti, che avevamo l’imbarazzo della scelta per scegliere cosa scrivere. […] mi ricordo però che c’erano talvolta dei grossi conflitti, che erano difficili da risolvere perché non c’erano tutti i meccanismi del comitato d’arbitraggio. Così abbiamo passato un periodo a discutere come pazzi, a fare i mediatori tra posizioni differenti, ecc. […] il “nucleo” della comunità, i partecipanti davvero attivi, erano abbastanza pochi, forse una cinquantina (cifra aleatoria da considerare con una margine d’errore pari a +200 o -200) di persone molto coinvolte, ci conoscevamo più o meno tutti, imparavamo a lavorare insieme. (Ryo)

Non c’era un ambiente particolare, c’era abbastanza serein (Nick di una utente e “serenità” in francese NdT). In pratica ciascuno contribuiva nel suo piccolo. (Julien)

C’era effettivamente un cantiere immenso dove gli argomenti più importanti non erano ancora molto sviluppati (invece, già dal 2003-2004, grazie a questo lento sviluppo, si sentiva che Wikipedia possedeva più contenuto e potenziale che la maggior parte dei siti a vocazione enciclopedica). (Poulpy)

Aneddoto: un piccolo litigio riguardo ai diritti per alcune fotografie di banconote in euro che avevo aggiunto, che provenivano da un sito web dell’Unione Europea. Ho scoperto come la materia del diritto d’autore possa essere complicata. Per me che sostengo il software libero, questo mi ha fatto male come uno schiaffo. (Yvesb)

L’impressione che avevo è simile ad una banda di cacciatori di tesori in procinto di scavare una buca per trovare dei soldi. Sotto non sanno ancora cosa troveranno. Il tesoro è di una dimensione tale che nessuno avrebbe potuto dirlo, ma tutti lo immaginavano o ci speravano! (Bobby)

Il ricordo di questa epoca (2005) è per lo più segnato dall’inaugurazione del comitato d’arbitraggio […] Il conflitto era per molte persone un battesimo del fuoco, e ciò fu violento e molto istruttivo. Qualche anno più tardi seppi che eravamo stati osservati come ratti da laboratorio. (Kelson)

Ho assistito alla Wikimania di Francoforte nel 2005, e rientro nella dozzina di persone che hanno partecipato a tutte le Wikimania. (Eclecticology)

Fonte; traduzione a cura di JR & Otourly; i wikipediani citati sono i seguenti: Aoineko, Anthere, Tonnelier, Ryo, Buzz, Julien, Poulpy, Polletfa, Bobby, Kelson, Hashar, Yvesb, Lionel, Eclecticology.

I dinosauri francesi

Adrienne Alix di Wikimedia France ha intervistato alcuni wikipediani storici di fr.wiki (i “dinosauri”, appunto), che erano presenti agli albori del progetto, tra il 2001 e il 2003.
Come scrive Adrienne “festeggiare i 10 anni di Wikipedia significa festeggiare l’impulso iniziale, quello di Jimmy Wales e Larry Sanger, ma anche tutti i contributori, le migliaia di utenti che da 10 anni lavorano quotidianamente all’arricchimento di Wikipedia“.

Frank Vincentz, CC-BY-SA 3.0

Ho posto loro qualche domanda, le stesse per tutti, per vedere loro reazioni. Tutte le persone contattate si sono dette entusiaste all’idea, e io stessa sono stata molto toccata da alcune delle loro risposte.
Hanno (quasi) tutti acconsentito a rispondere, ed ecco dunque il risultato: non una riunione di veterani, ma uno sguardo estremamente soggettivo da parte di coloro che hanno aperto la strada. Una visione che non deve essere necessariamente assimilata come vangelo, ma che sembra interessante da leggere, per i contributori più “giovani” (di cui faccio parte), così come per i non-contributori.
Non voglio concentrarmi troppo sulle buone parole, sulle piccole frasi a effetto, questo articolo è lungo. In realtà, è ancora più lungo: messe in fila, le risposte a queste coprono una ventina di pagine. Le ho raccolte su Wikipedia, così che possiate leggerle per intero. Per lo stesso motivo, ho scelto di non commentare queste testimonianze, di lasciarle “nel loro brodo”, senza alcuna interpretazione. La sola azione “editoriale” è la scelta degli estratti e dei pezzi tagliati. Spero di non aver tradito le idee dei contributori!

Come hai scoperto Wikipedia, e quando ? Hai un ricordo preciso di come hai conosciuto questo sito, che non era molto noto all’epoca?

All’epoca, penso di aver sentito parlare di Wikipedia su Slashdot.org. C’era la Wikipedia anglofona. Eravamo sull’onda del movimento “open source” e questa comunità di volontari che creava un’enciclopedia libera corrispondeva perfettamente allo spirito di questo movimento. […] Sfortunatamente, a quel tempo, la wiki in francese era quasi vuota: conteneva non più di una quarantina di pagine, di cui la maggior parte erano degli abbozzi, e nessuno sembrava volere o osare contribuire. Allora sapendo che per gli internauti francofoni la lingua è spesso una barriera (eh già!), ho pensato che una delle prime cose da fare era di tradurre il testo delle pagine di istruzioni. (Buzz)

Wikipedia faceva già scalpore nel mondo del “libero”, un progetto titanico fatto da tutti i piccoli del mondo intero. (Bobby)

Sì, mi ricordo molto bene tutto questo. Un giorno quando sono andato sul sito della FSF (orribilmente brutto al quel tempo) mi sono imbattuto nel progetto GNUpedia, se non ricordo male, che è diventato Nupedia. Mentre seguivo lo sviluppo con interesse, ho avuto un peso sul cuore quando mi sono reso conto che il conteggio del progetto era in lento declino… fino a quando ho seguito un collegamento ad una versione diversa di Nupedia, dove ognuno poteva partecipare! Sono finito appunto su www.wikipedia.com, un sito gestito da una società privata statunitense… è stato molto promettente, e corrispondeva a quello che volevo fare! (Rinaldum)

All’inizio del 2002 Rinaldum, mio fratello, mi parlò di questo piccolo sito web che aveva l’ambizione folle di raccogliere tutta la conoscenza del mondo e su cui le pagine si scrivono collaborativamente. Sono stato istantaneamente sedotto dall’idea! (Aoineko)

Sentii come un vento di freschezza attraversare il mondo del software e mi ci tuffai. La sola enciclopedia digitale largamente diffusa era Encarta di Microsoft. (Yvesb)

Wikipedia non era all’epoca molto conosciuta dal grande pubblico, ma se ne parlava molto nel mondo del software libero (Polletfa)

Era passato qualche giorno dal mio ventiquattresimo compleanno, nell’ottobre 2002. Navigando su uno dei numerosi forum di Usenet sono finito su un messaggio di un utente la cui firma aveva un link verso wikipedia.com. Un clic ed eccomi afferrato dal wiki (Hashar)

Mi ricordo perfettamente. All’epoca non facevo parte del movimento libero né ne sapevo nulla. […] Nell’estate 2001, ho incontrato un canadese anglofono, che era uno dei primi partecipanti a Wikipedia (in inglese quindi) […] Ha avuto bisogno di qualche settimana per convincermi a modificare una pagina. (Anthère)

Che cosa ti ha sedotto in Wikipedia al punto di decidere di partecipare?

L’idea di un sito web che tutto il mondo poteva modificare aveva qualcosa di rivoluzionario, avevo bisogno di vederla più da vicino. (Polletfa)

Il movimento del software libero condivide anche lui delle conoscenze, ma mancava uno strumento per quanto riguarda la cultura generale (Hashar)

Probabilmente l’idea di condivisione delle conoscenze. Mi piace apprendere delle cose e talvolta ho voglia di trasmettere quello che so, e un progetto come Wikipedia mi dà l’occasione di esercitarmi, in un certo senso, in questa trasmissione. (Ryo)

In breve: l’idea improbabile che tutti possano partecipare, le infinite potenzialità del progetto, la (relativamente) semplice modificabilità, la completa assenza di barriere all’ingresso, lo spirito di collaborazione… (Poulpy)

Venendo dal software libero e dal mondo dell’informatica, ero ideologicamente e praticamente predisposto ad amare Wikipedia. Trovare Wikipedia favolosa era ovvio per me. (Kelson)

Il fatto che ci sia da costruire. […] Quello che ho trovato ancora più interessante è stato il fatto di costruire un progetto che volevo fosse globale (non lo era ancora davvero, all’epoca), e il fatto di poter costruire qualcosa con autori che vivevano in capo al mondo è stato fantastico. (Anthere)

Per molta gente, questo sembrava molto utopico, ma avevo l’intima convinzione che era possibile (anche se non avremmo mai potuto immaginare l’importanza che il progetto ha assunto oggi!). (Aoineko)

L’idea era molto vicina alle mie aspirazioni: condividere la mia conoscenza sui soggetti di cui mi interessavo (legati ai miei lavori o ai miei studi), apprendere dagli altri (che avevano il mio stesso approccio, ma su soggetti diversi ) e incontrare delle persone che abbracciavano questo spirito di condivisione. (Julien)

Il carattere profondamente democratico e iconoclasta verso il sistema capitalista tradizionale, dove tutto è a pagamento: con Wikipedia, ognuno collabora gratuitamente e il risultato è gratuito. È un modello per la società umana tutta intera. (Tonnelier)

Fonte; traduzione a cura di JR & Otourly; i wikipediani citati sono i seguenti: Buzz, Bobby, Rinaldum, Aoineko, Yvesb, Polletfa, Hashar, Anthere, Ryo, Poulpy, Kelson, Julien, Tonnelier.

Senza le persone non c’è wiki

Wikipedia ha compiuto 10 anni circa un mese fa. Per me l’avventura è iniziata circa cinque anni e mezzo fa. Ho iniziato a contribuire a Wikipedia nell’ottobre del 2004. Mi ricordo di come ho trovato Wikipedia, ossia attraverso i “Firefox Crew Picks”, un gruppo di link che puntavano ai siti dei progetti open source/liberi più in voga che erano inclusi nel browser Firefox che all’epoca era appena uscito.
Mi ricordo anche perché ho contribuito la prima volta, ho visto che non c’era nessuna voce su Greta Garbo nell’edizione francese di Wikipedia, per cui pensai qualcosa di simile a “wow, questa è un’enciclopedia e non c’è un articolo su Greta Garbo? Non può essere una buona enciclopedia.”. Quello che non ricordo, tuttavia, è come ho trovato il pulsante “modifica“. L’ho solo trovato. Mi sono registrata subito dopo ed ho iniziato a tradurre la voce su Greta Garbo a partire dalla versione inglese. Non avevo mai visto Wikipedia prima di allora e non mi sembra che mi servirono più di 5 minuti per iniziare a modificarla. Fu, in qualche modo, abbastanza naturale.

(CC-BY-SA 3.0, Anthere)
Delphine ha scelto un nickname che gioca con il suo stesso nome: notafish. Come tutti sanno, infatti, il delfino non è un pesce!


Dal mio primo edit, tutto è andato molto veloce. Ho iniziato a modificare come una pazza, passando le notti a migliorare voci, traducendo un sacco, correggendo errori di ortografia, combattendo i vandalismi. Molto velocemente sono finita nella chat di wikipedia-fr su IRC, chiedendo a destra e a manca come modificare e come organizzare, in pratica come diventare parte di questa avventura. Non avevo alcuna idea che Wikipedia fosse free content e, francamente, non mi importava. Era divertente e, soprattutto, era piena di persone fighissime con le quali potevo interagire dal mio piccolo appartamento parigino.

Dopo qualche settimana in Wikipedia, ho avuto l’occasione di parlare con “Anthere” (Florence Devouard) che era nel board della Wikimedia Foundation. Mi chiese cosa facevo nella vita e quando risposti “event manager” lei mi rispose “Grande! Stiamo cercando di organizzare una conferenza internazionale e non abbiamo idea da dove cominciare, tu sei la persona giusta per tutto questo”. Così a due settimane dalla mia entrata in Wikipedia sono stata portata nella parte “organizzativa”, presentata a Jimmy Wales, e mi fu chiesto di aiutare con l’organizzazione della prima Wikimania (il nome fu scelto in seguito). Quello che non sembrava altro che un’avventura virtuale divenne presto un’avventura umana. Continuai a incontrare persone, prima al Fosdem [il “Free and open source developer’s European meeting”, una conferenza europea di sviluppatori di open source e software libero, NdT], poi a vari incontri locali ed internazionali. La traduzione di un mondo virtuale in un modo reale è stata una cosa abbastanza naturale per me, già da tempo bazzicavo per le chat ed avevo già incontrato un sacco di persone sulla rete che presto sono diventati amici nella real-life incontrandoci in giro per il mondo.

Più ero coinvolta nell’organizzazione di Wikimedia, meno editavo. In parallelo all’organizzazione di Wikimania, ho seguito la fondazione del capitolo francese, e sono stata sempre più coinvolta nella parte organizzativa della cosa. Inoltre ho iniziato a capire di più cosa fossero l’open source e i contenuti liberi. Ero molto attiva su Wikimedia Commons quando era all’inizio e, probabilmente, ho visto in esso il più grande risultato del mondo Wikimedia. Penso sempre che Commons abbia un potenziale tremendo e che è tenuto in piedi dalla vera cosa su cui è costruito, ovvero la sua parte “wiki”. Ma questo è un altro discorso.

La prima Wikimania venne e se ne andò. Incontrai ancora più persone, e continuai a contribuire ancora meno, ma fui coinvolta ancora più nello sviluppo organizzativo. La Foundation, i capitoli, tutte quelle cose che fanno diventare tutta la parte virtuale della conoscenza libera un po’ meno virtuale, sono state quello che mi hanno fatto restare. E sono le cose che mi tengono qui oggi. Per me, Wikipedia, e ancor di più, Wikimedia, è prima di tutto un’avventura umana. Il fatto che così tante persone in giro per il mondo condividano lo stesso ideale di portare la conoscenza a tutti, e lavorino per fare in modo che si avveri è la cosa più importante a proposito di Wikimedia. Questa missione merita tutta la mia dedizione ma, più di questo, sono dedicata alle persone perché senza le persone non c’è wiki, non c’è conoscenza e non c’è collaborazione. Posso non essere la più grande utente dei progetti, ma sono così presuntuosa da sperare che il mio lavoro (come parte dello staff, come professionista e naturalmente come volontaria) possa aver aiutato l’intero ideale Wikimedia a muovere un passetto in avanti.

Sono estremamente grata di essere stata parte di quest’avventura per i 5 e più anni già passati e spero di esserne parte per gli anni a venire. E voglio ringraziare chiunque sta rendendo quest’avventura possibile, perché senza di loro, beh… sapete… Wikipedia e i progetti Wikimedia non sarebbero diventati la risorsa che sono oggi!

Delphine

Correggere una virgola sbagliata è una buona azione?

Fra le varie caratteristiche rivoluzionarie di Wikipedia (e contiamo soprattutto quelle emergenti, non previste, affiorate invisibili con il tempo e l’avvento di lettori sporadici che sono diventati abituali che si sono trasformati in utenti che sono cresciuti in comunità (come un pratino genera fiori, ed il vento porta alberi, e gli alberi diventano foresta, e da lì un’intero ecosistema, un cosmo di funghi e animali e insetti e piante), fra le caratteristiche emergenti, dicevo, quella che preferisco è il suo aver creato uno strumeno, una piattaforma che permette buone azioni spicce, veloci, senza impegno.
E correggere una virgola sbagliata può essere considerata una buona azione?
Secondo me sì.
Donare un briciolo di conoscenza, aggiustare un paragrafo, allineare una frase o una data, in Wikipedia è per tutti, per le centinaia e migliaia di lettori che godranno del mio contributo (o ne trarranno danno, dipende dalla mia voglia e competenza nel migliorare il progetto, nell’aggiustare la virgola).

(CC-BY-SA, Cassinam)
Aubrey, 'admin di Wikisource, wannabe bibliotecario digitale'


Se infatti nel mondo reale costa fatica e dedizione impegnarsi in un progetto che porti risultati (anche e soprattutto nel campo del volontariato o del sociale), in Wikipedia chiunque di noi può donare qualche secondo e un pizzico della propria cultura. L’ordine vuole del lavoro, costruire costa fatica, e solitamente si regge sulle spalle di pochi.
Wikipedia ha invertito questa cosa, ha dato la possibilità di poggiare un’intera enciclopedia sulle spalle (e sulle teste e sulle dita) di migliaia e milioni di persone, prendendo da loro quello che loro sono disposti a dare.

In questo senso, Wikipedia ha democratizzato la buona volontà.
Ne basta proprio poca, in Wikipedia, e poco tempo e nessun soldo e poca fatica (il tutto mescolato con un po’ di curiosità e e un pizzico di voglia di imparare), per dare il proprio contributo. Possiamo essere buoni e bravi senza troppo impegno, nessuno ci dirà niente se facciamo troppo poco, bastano pochi secondi e il nostro contributo è lì, salvato, per tutti.

E secondo me questa è una cosa meravigliosa.

Aubrey

Ho detestato per mesi la libera enciclopedia

Ammettiamolo: i wikipediani attivi sono quasi tutti maschi. E le loro mogli *ODIANO* Wikipedia.

(CC-BY-SA-2.5, Senpai)
Sono registrata su it:Wiki dal 28 giugno 2004 perché sono una ragazza intuitiva ed ho subito capito che quello fra mio marito e Wikipedia sarebbe stato un vero amore... così ho deciso di far buon viso a cattivo gioco: se non puoi sconfiggerli, allèati!


Così anch’io ho detestato per mesi la libera enciclopedia, solo perché mio marito vi trascorreva (e tutt’ora trascorre) ore ed ore a correggere voci sugli argomenti più improbabili.

Un giorno, però, ho scoperto le voci di cucina, quelle sui prodotti tipici regionali. Qualcuno aveva fatto notare che la Wikipedia in lingua inglese aveva più voci sui piatti italiani di quante ne avesse la nostra e anche la Wikipedia in francese non scherzava. Consideratelo un moto d’orgoglio nazionale, ma è stato allora che ho cominciato ad occuparmi seriamente di Wikipedia e un po’ alla volta ho scoperto che non era solo un contenitore in cui riporre le proprie cianfrusaglie intellettuali, ma un vero progetto culturale, una autentica rivoluzione copernicana del sapere, una nuova filosofia solidale che si armonizzava perfettamente con altre scelte di vita: la raccolta differenziata, il sostegno ad associazioni di volontariato e l’esercizio di una professione sociale.
Sono ancora gelosa, ogni tanto… ma del fatto che mio marito ha molto più tempo di libero di me da passare su Wikipedia!

Xaura