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civvì

Perfetti wikisconosciuti mi ricordano a che altezza mi trovo in realtà

La prima “intervista” del blog è di Civvì, che si chiedeva se si potesse wikificare con una neonata in braccio. Quando mi sono registrato, il 24 agosto 2006, non mi ponevo un problema simile.

(By nojhan on Flickr, CC-BY-SA)
Il destino di alcuni bimbi pare sia già scritto.. !!

Ora dopo aver editato per 3 anni e mezzo con Pigr8ino, spesso in braccio, da 4 mesi mi è arrivato il Pigr8ino 2, che adesso urla come un dannato e fino a poco fa stava revisionando una voce con me, pestando sulla tastiera e sul touchpad, il problema direi che me lo sono posto e in una certa misura l’ho anche risolto. Nel senso che wiki è un divertimento (e riguardando alcune voci scritte anche una bella soddisfazione) ma gli affetti vengono prima.

Però ricordo anche le discussioni in chan e i commenti dei tanti (Civvì compresa, ma anche Demart, Vito, e tutti gli amici del chan) sul come si patrolla e si lavora mentre il piccolino cerca di contribuire (nel suo piccolo :D ), i lazzi perchè per fortuna su wiki è carnevale tutto l’anno, non solo oggi 6 febbraio 2011.

Sono convinto che siamo lontani dalla perfezione, per fortuna, e quindi c’è ancora tanto spazio per chiunque, nonostante si dica che ormai contribuire è difficile, un lavoro da specialisti. In parte è vero, ma il lettore/contributore si è smaliziato anche lui, e quando faccio voci con aspirazioni di qualità, mi trovo spesso obiezioni e richieste “ficcanti” da parte di perfetti wikisconosciuti o IP che, se mai mi fossi alzato troppo da terra, mi ricordano a che altezza mi trovo in realtà, cosa che nella vita reale coi rapporti di potere nei luoghi di lavoro o accademici di norma è impensabile.

Wikipedia è morta. Viva Wikipedia!
Parola di Pigr8

Tavola domenicale #7

Settimana retrò quella appena conclusa, che ha visto riemergere storie dal lontano 2004: da lunedì a giovedì abbiamo infatti raccontato l’autointervista dei wikipediani in occasione del raduno nazionale a Genova, venerdì invece Civvì ci ha raccontato la sua esperienza di mamma e wikipediana.

Oggi segnaliamo “Adotta una parola” il bellissimo progetto di TER che invita ad adottare voci di Wikipedia che riguardino qualsiasi aspetto dell’Emilia Romagna e a migliorarle.
Qui c’è una bella cartina che mostra tutte le voci adottate finora; per chi volesse partecipare, basta sbirciare la guida e iniziare.
Se invece avete voglia di sentirvi raccontare il progetto dal vivo, il 19 marzo a Bologna ci sarà un evento a cui non mancare!

Si può wikificare con una neonata in braccio

Flashback: ho un lontanissimo ricordo, un giorno durante la navigazione libera sono inciampata in un sito in inglese nel quale si era invitati a scrivere, aggiungere, integrare ecc. Ricordo di aver guardato questa cosa con una certa incredulità cercando aree per il login, password, autenticazioni. Invece no, c’era solo scritto edit, devo anche aver aperto la pagina che stavo guardando (non ricordo quale fosse) ma nella fretta mi sono detta “ma no, impossibile….uh…peccato però, se ci fosse in italiano….magari…”. E morta lì.
Per un paio d’anni.

Si possono anche costituire associazioni con una neonata appresso!!


Inizio autunno 2004: chattavo con un bookcrosser, chiacchiera chiacchiera mi linka la versione italiana di Wikipedia. Colpo di fulmine. Quella roba là che mi sembrava interessante anni prima esiste davvero in italiano!.
Inizio a navigare, guidata da Ancem, inizio la mia pagina utente. Rispondo al benvenuto di Frieda. Passa un’altra settimana prima che la cosa mi “prenda”. Inizio ampliando una voce, il calcio gaelico. E mi chiedo: “ma cosa ne sai tu di calcio gaelico?”. Chissà come ci sono arrivata su quella voce (all’epoca si chiamavano ancora articoli). Che poi è la domanda che in seguito mi sono fatta migliaia di volte: “Ma come diavolo ci sei arrivata su questa voce?”. E’ la matassa di Wikipedia che ti attrae, ti avvolge, ti lega e ti guida senza che tu te ne accorga, ti porta in luoghi vicini e lontani, ti fa conoscere persone, eventi, monumenti, personaggi dei cartoni animati o attrezzi di antichi mestieri, animali estinti o antiche leggende sumere eccetera eccetera eccetera. Tutte cose che mai avresti trovato, di cui mai avresti saputo nulla. E tutto facendoti trascinare dai fili della matassa, azzurri e rossi, all’inizio spesso rossi e proprio tentando di tingerli di azzurro mi sono trovata a scrivere le prime due o tre righe di voci che ora sono lunghissime e completissime, oppure di voci che sono rimaste così, due o tre righe.

All’inizio era l’ossessione del rosso: “oddio, questa voce non c’è! non è possibile!!!” e allora inizia a scriverla, e poi un’altra e un’altra ancora… E quando non riuscivo a scrivere riordinavo, spostavo, categorizzavo, correggevo o wikificavo. (E a tutti coloro che dicono che è troppa fatica dico che sono tutte scuse, si può wikificare con una neonata in braccio, sappiatelo). Poi la ricerca di standard, di criteri, di schemi, di template. Coordinarsi era facile, si era in quattro gatti e vigeva il “piuttosto che niente, meglio piuttosto”. Vuoi tradurre una voce, scrivere un template, proporre una linea guida, migliorare una pagina di aiuto? Fallo, scrivi, inventa, traduci. Ora le cose non sono più così semplici però ripenso con grande piacere a quella fase di vita del progetto e alle persone con le quali ho avuto la fortuna di condividerla.

Ogni tanto ripenso alle serate passate in chat con pochi altri utenti e amministratori a contenderci il controllo dell’improvvisa modifica magicamente apparsa sulla pagina della ultime modifiche… “è mia!!!” “giù le mani, questa è mia!!!” o a battibeccare per i rari blocchi, la sferzata di vita data dall’apparizione dello sporadico vandalo. I tempi in cui la discussione con l’utente arrogante era un episodio epico di cui si parlava per giorni e giorni e una minaccia di querela era una sorta di evento epocale. I tempi in cui ci si poteva ancora prendere cura dei neoutenti particolarmente promettenti seguendoli passo passo. Ora la RC (passatemi il gergo) si muove con una velocità che ai tempi era inimmaginabile, davvero non li invidio quelli che adesso fanno quello che si faceva noi cinque o sei anni fa, non invidio nemmeno chi oggi si avvicina al progetto per la prima volta…

Cosa ho imparato da Wikipedia? A discutere per iscritto. Sembra poco? A scrivere, in certi momenti molto caldi, parole di fuoco e frasi incandescenti, taglienti e caustiche da corrodere corazze di acciaio e poi fare l’anteprima, leggere, provare un senso di grande soddisfazione e profondo appagamento e poi NON salvare e riscrivere il tutto in toni mooooolto più pacati e concilianti. Ho imparato a spiegare tecnicismi e motivare scelte di redazione riformulando decine di volte una frase cercando di trovare un mix accettabile di chiarezza, sintesi ed efficacia prima di premere il famigerato tasto “salva”.
(direi con scarsi risultati visto che per anni è girato su ‘pedia un template intitolato “decivvificare”…)

Dopo diversi anni di collaborazione intensa Wikipedia ha “cessato di essere un divertimento” come disse un altro admin e da tempo ho praticamente smesso di collaborare però ancora oggi ho nel pc una cartella chiamata “Wikipedia – Voci WIP”, WIP sta per Work In Progress, lavori in corso, come se il progetto intero non fosse un enorme costante work in progress…

Civvì

Ode alla tricotillomania

La mia primissima esperienza con l’enciclopedia che ci piace tanto è stata la creazione, nel 2005, da utente anonimo, di una micro-voce riguardante il mio lavoro: la localizzazione. Qualche minuto dopo, la micro-voce aveva dei banner in cima alla pagina che invitavano ad ampliarla, aiutarla… insomma, era vero: anche io potevo scrivere un’enciclopedia!

(By Senpai, CC-BY-SA-2.5)


La mia secondissima esperienza è stata la creazione di un’altra voce… ehm… beh, diciamo che ho giocato un po’, facendo ciò che in seguito avrei chiamato un vandalismo… insomma alla voce Tricotillomania (allora inesistente) ho scritto:

La tricotillomania è una cosa che non so spiegare, perché sono intento a titillarmi i ciuffi di capelli.

Volevo capire che futuro avrebbe avuto una voce simile. La voce venne eliminata da un amministratore (e che amministratore!) nel giro di pochi minuti. Ovviamente e fortunatamente.

Decisi di registrarmi, non che fosse o che sia necessario, e di partecipare in modo serio, ma mai troppo serioso, al progetto. Ho cominciato a dare una mano con tutti quei compiti “di servizio” e un po’ noiosi, ma tanto necessari sia per chi scrive, che per chi legge le voci dell’enciclopedia. Mi sono occupato di immagini, di violazioni di copyright, di lotta ai vandalismi, di template, ho partecipato a un paio di progetti di coordinamento per la stesura di voci trattanti lo stesso argomento. Ho riversato nell’enciclopedia le mie passioni: su tutte, quella per il commissario Maigret. Sono stato io stesso amministratore, cancellando tantissime voci simili alla “mia” tricotillomania. Ho partecipato a un po’ di wikiraduni, conoscendo “de visu” chi, come me, più di me, collaborava a quello che per me è tuttora il più brillante progetto mai partorito dall’umanità. Oggi sono un utente meno assiduo, ma sempre vicino a Wikpedia, ai progetti della Wikimedia Foundation, a Wikimedia Italia.

Ah, poi “Tricotillomania” l’ho riscritta per bene. E anche “Localizzazione“, l’ho ampliata.
Ora sono voci anche tue, trattale a modino.
E buon compleanno, Wikipedia!

kiado