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gianfranco

Tavola domenicale #6

Settimana breve quella che si è conclusa, con solo quattro storie.

(WMF, CC-BY-SA 3.0)


Hanno scritto per noi Agnul, Kiado, Gianfranco ed Elitre.

Se volete sapere cosa succederà dell’universo Wikimedia nei prossimi cinque anni (o almeno quello che ci aspettiamo noi!) vi consiglio di sfogliare lo Strategic Plan fresco di stampa e approfondire sul wiki dedicato.

Qualche nota sulla nascita di it.wiki

it.wiki, la versione in italiano di Wikipedia, nacque tecnicamente nel maggio del 2001, quando da www.wikipedia.com furono distaccati i sottodomini ed i database per alcune versioni in altre lingue, e nacque così it.wikipedia.com.

(By Gianfranco, CC-BY-SA)


Le prime pagine erano semplicemente una copia, ancora in lingua inglese, delle pagine già esistenti su Wikipedia. Solo nel giugno 2001, forse l’11, si cominciò a “personalizzare” un poco le pagine operando minime modifiche sugli script.

Una delle prime pagine editate fu quella che sollecitava ad aiutare Nupedia con traduzioni. Al tempo, infatti, coesisteva con Wikipedia il progetto Nupedia, che anzi era considerato forse con maggiore attenzione. Gli altri primi articoli furono dedicati a Dante, al Petrarca, al Manzoni, ad altri scrittori ed a temi un po’ random, come un simpatico trattatello sul Didgeridoo. Per lungo tempo la lista degli articoli restò curiosamente ferma ad una ventina di titoli, senza che se ne aggiungessero di nuovi, ma con qualche sparso edit su questi.

Il primo utente registrato di it.wiki dovrebbe essere stato Giammy, poco dopo seguito da Massimogrieco. Gianfranco iniziò a contribuire senza loggarsi, registrandosi solo molte settimane dopo. Il gruppo degli utenti, per diverso tempo, non raggiungeva la decina e c’era qualche occasionale edit da utenti di passaggio. Il progetto principale restava la Wikipedia in inglese, ancora tutto sommato in fase di lancio, ma già ricca di discussioni, approfondimenti e proposte.

Le versioni nelle diverse lingue nacquero con lo spirito di sviluppare autonomamente contenuti enciclopedici, nel quadro del progetto generale. Nonostante l’apparenza, per molti e molti e molti punti ed argomenti non fu agevole pervenire alla definizione di quanto dovesse rigorosamente attenersi al dettato del progetto principale e quanto invece potesse essere reso e sviluppato in forme autonome: in pratica, si doveva operare per meramente tradurre gli articoli inglesi, nelle loro forme e nei loro stili, o si poteva darne stesura libera? Si decise, come evidente, per quest’ultima soluzione: it.wiki sarebbe stata un’enciclopedia italiana, inserita all’interno del progetto generale Wikipedia col quale condivideva il canone del NPOV e il requisito del consenso.

Il primo problema nello sviluppo di it.wiki (il nomignolo è nato subito) fu la creazione dell’ossatura del progetto italiano, con lunghissime (e spesso noiose, a dirla chiara…) traduzioni delle pagine di servizio.

Era infatti necessario dettagliare (conoscendo i nostri polli…) le precise caratteristiche di questo prezioso strumento, affinché non si incoraggiassero “deviazioni”. La traduzione dei concetti e l’esigenza di renderli compatibili con le differenze di mentalità richiese un impegno inizialmente totalizzante: non venivano creati nuovi articoli a parte quelli di servizio, avendosi purtroppo anche lo spiacevole effetto collaterale di scoraggiare qualche potenziale contributore, che poteva credere si trattasse di qualcosa di diverso.

Il problema “culturale” fu l’interpretazione in chiave di leggibilità italiana di alcune tematiche disponibili in formulazioni marcatamente anglosassoni, cosa che fisiologicamente porta talvolta a discutere di come un concetto debba esser reso, con risultati naturalmente differenti a seconda dei gruppi culturali di riferimento. Problema generale, costante, ma da svolgere in questo caso per le precise finalità di questo strumento, cioè in ottica italiana. Ad esser sinceri, non si sviluppò un vero studio epistemologico, ma più rudimentalmente si decise di far nascere it.wiki in quella forma che potesse:

  1. coinvolgere il maggior numero possibile di potenziali contributori
  2. consentire loro di sviluppare tematiche enciclopediche in forme culturalmente consuete (non avvertibili, cioè, come distanti, magari perché visibilmente non “classiche”), in modo da semplificare l’approccio
  3. restare in prossimità dei riferimenti e degli usi delle comunità scientifiche di mentalità italiana, perché il progetto italiano ha l’intento di inserirsi in questo ambito e perciò rendere compatibili le modalità di lavoro e l’innovatività del progetto alle consolidate “usanze” del mondo culturale italiano, sia per quanto riguarda lo strumento del web (con la sua velocità), sia per quanto riguarda il diverso percorso costruttivo delle informazioni
  4. creare una struttura, con sufficiente supporto tecnico (pagine di aiuto e di registrazione delle regole) ed un minimo di contenuto, sulla quale potesse innestarsi la scrittura dei contributori.

Questi concetti erano stati sviluppati nel progetto inglese e riflettevano indicazioni per qualche aspetto responsabilizzanti. Si tenne comunque presente che, per le regole e la natura stessa di Wikipedia, il tempo avrebbe provveduto ad aggiustare il tiro grazie ai contributi degli utenti, pertanto sovvenne una riflessione certamente incoraggiante: si trattava di dare un impulso iniziale, il resto sarebbe seguito da sé.

Il resto seguì presto, con l’arrivo dei Wikipediani storici (che per la maggior parte sono ancora in circolazione). Avrebbero subito cominciato a scrivere di tutto, entrando nello spirito di Wikipedia e nella confidenza con lo strumento molto più velocemente, in media, di quanto non accadesse per i nuovi utenti del progetto inglese. Con interesse, freschezza, voglia di costruire qualcosa di comune e di proprio da destinare alla crescita del Progetto e della Grande Rete, o da serbare per intima soddisfazione personale.

Anche se si tratta di un’opera collettiva, un nome va fatto. L’utente al quale si deve il maggior sviluppo delle basi del progetto italiano fu (ed è) Tomi, che portò nell’allora piccola it.wiki entusiasmo e stimolo, oltre a molte idee che hanno dato al progetto italiano la struttura che tuttora usa. Un solo nome per identificare tutti quelli che dentro it.wiki hanno fatto qualcosa di significativo o di importante e che per comodità sono stati raccolti in un rigorosamente selezionato elenco degli utenti più importanti (dal quale mancano i preziosissimi contributori anonimi).

Gianfranco

Grazie, Wiki

Gianfranco, il primo utente che l’edizione in italiano ricordi, festeggia così il decimo compleanno di Wikipedia:

Grazie Wiki,

Il logo di Wikipedia nel 2001


oggi si segnano 10 anni di vita di questo Progetto e, prima di festeggiare, credo doveroso porgere un sentitissimo grazie a tutti i Wikipediani ed a tutti i lettori di Wikipedia. Ciò che è stato fatto in questi 10 anni è qualcosa di gigantesco, straordinario, un successo senza paragoni nell’ambito specifico ed un fenomeno senza precedenti in termini assoluti. Tutto questo lo dobbiamo a ciascuno di quelli che hanno editato nell’enciclopedia che ciascuno può editare. E vorrei che la gioia di poter fare un bilancio come quello che il Progetto fa oggi sia gioia di tutti e comune orgoglio.

Grazie perciò a tutti i Wikipediani per ciascuno dei loro edit, dal più insignificante al più sofferto, tutti ugualmente cari a ciascuno di noi lettori perché tutti hanno portato questo Progetto a crescere sino a rappresentare il più straordinario lavoro condiviso sino ad oggi conosciuto.
Grazie per aver portato questo Progetto ad essere allo stesso tempo l’enciclopedia con più contenuti, l’opera dell’Uomo con più collaboratori, il quinto sito web del Pianeta ed una tappa fondamentale della storia di Internet.
Grazie per aver consentito che Wikipedia incarnasse e consolidasse lo spirito originario della Rete, nata per consentire il progresso umano attraverso la libera condivisione delle conoscenze.
Grazie per aver aiutato questo Progetto a dimostrare che l’Uomo sa realizzare cose grandi anche quando non è il profitto lo scopo che le ispira e quando non è la gloria la remunerazione cui si può ambire.
Grazie per aver portato in Wikipedia le vostre emozioni, la vostra allegria, la vostra pazienza, la vostra pulizia morale ed intellettuale, la vostra creatività, la vostra voglia di esplorare sentieri non ancora percorsi camminandoci insieme.
Grazie per aver aiutato Wikipedia a diffondere i principi della neutralità e del consenso, proponendo un modello di interazione intellettuale prima di essa meramente utopico ed oggi invece pian piano sempre più noto e – chissà – forse un po’ più condivisibile.
Grazie per aver dato a ciascuno di noi lettori la stimolante percezione della raggiungibilità del sapere, evidenziando che il sapere deve essere alla portata di ciascuno, senza barriere sociali, economiche, politiche, religiose, etniche, o di qualunque genere, perché il sapere è una sorgente cui ciascuno deve potersi abbeverare in quanto diritto naturale di ciascuno. Se un giorno qualcuno, da qualche parte del Mondo, potrà migliorare la propria condizione perché Wikipedia lo avrà aiutato ad approcciarsi al sapere, se anche fosse una sola persona (e saranno di più), quel solo successo varrà tutto quello che è stato fatto in questo Progetto e tutta la fatica che ci avete messo, tutto l’impegno che ci avete speso, tutto l’amore che avete regalato a Wikipedia.

Grazie Wikipedia, grazie a tutti quelli che la fanno, grazie a tutti quelli che la leggono.

E’ un grazie commosso, sincero, gioioso, la cui profondità le parole che conosco non bastano a descrivere. Ci sono ancora tante tappe da doppiare, tanti traguardi da raggiungere, tanto sapere da distribuire. Ma se tiriamo un attimo il fiato e ci guardiamo intorno, almeno per oggi vorrei che tutti potessimo condividere e vivere insieme l’orgoglio di aver fatto qualcosa di veramente straordinario.

Grazie :-D
–g