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Wikipedia

Dal nostro agente a Santa Ninfa (TP)

29 gennaio, nove di sera: al ristorante “Due Palme” inizia la festa del 10° compleanno di Wikipedia.

Mentre i ritardatari arrivano alla spicciolata, Giuseppe Catania, uno degli entusiasti che hanno organizzato la serata, parla brevemente della storia della Wikimedia Foundation e di alcuni suoi progetti e in particolare spiega la filosofia Wikimedia citando una frase di George Bernard Shaw:

Se tu hai una mela e io ho una mela e ce le scambiamo, allora tu e io abbiamo sempre una mela ciascuno. Ma se tu hai un idea e io ho un altra idea e ce la scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee

Nel frattempo sono arrivati tutti e Vincenzo Di Stefano può iniziare a mostrare le slide che approfondiscono le caratteristiche di Wikipedia presentando anche i dati ufficiali delle visite annuali del sito, delle persone che aderiscono al progetto, e delle donazioni record avvenute in questi anni, precisando ancora una volta che Wikipedia è un sito libero da pubblicità e che l’unica fonte di mantenimento sono i soldi che donano le persone, sottolineando che le enciclopedie a pagamento come Microsoft Encarta sono da abolire poiché “noi pensiamo che pagare per leggere sia un oltraggio ai diritti umani perché ognuno di noi deve essere libero di leggere”.

Infine Carlo Ferreri parla di open source e free software e di quanto ideologicamente questi due concetti siano simili al progetto Wikipedia.

Quindi parte la riproduzione delle WikiGuide, video che mostrano quanto sia facile aiutare Wikipedia…

Finita la riproduzione dei video si è sente un leggero brontolare allo stomaco e finalmente, con il sorriso stampato sulla faccia, i partecipanti ordinano le pizze, ma prima di cominciare a mangiare tutti brindano con un bel bicchiere di vino a Wikipedia… subito dopo si brinda una seconda volta per il Fondatore di Wikileaks Julian Assange che in fondo anche lui se lo merita!

Mangiate le nostre Wikipizze, qualcuno che ha bevuto un bicchiere di troppo decide di deliziarci con delle barzelette molto carine che sono gradite da tutti i partecipanti, nel frattempo gli organizzatori distribuiscono i gadgets e il materiale informativo ai partecipanti.

In conclusione è stata una grande esperienza per tutti noi, abbiamo fatto nuove conoscenze, abbiamo unito persone con gli stessi interessi, abbiamo passato una serata divertentissima e ovviamente noi non possiamo che ringraziare Roberto Corda, Vicepresidente di Wikimedia Italia, che ha avuto molta pazienza con me e ha creduto in un ragazzino di 21 anni con la voglia di fare finalmente qualcosa all’insegna della libertà nella Regione Siciliana.

Giuseppe

Guardate che si può sempre intervenire!

La mattina sotto un cielo nuvoloso ci siamo trovati davanti all’ingresso del Foro Romano: nonostante il fatto che la maggior parte dei giornali che hanno parlato degli eventi organizzati per l’occasione parlassero di una visita ai Fori imperiali, siamo riusciti a ritrovarci lo stesso.

(By Gigirex on Wikimedia Commons, CC-BY-SA 3.0)

Aspettando che arrivassero tutti ci siamo presentati, ovvero, ho costretto tutti a presentarsi e dire come mai si trovavano con noi (del resto tutti erano stati avvisati: lo scopo era conoscere e farci conoscere, no?) C’erano diversi wikipediani del progetto Roma, da cui era partita l’dea di fare qualcosa anche noi, non solo a Milano. Abbiamo anche conosciuto un imprenditore e sua figlia, studentessa di restauro, che avevano sentito l’intervista del presidente di Wikimedia su Radio2 e si erano incuriositi, il più giovane wikipediano attivo con la sua mamma, le insegnanti che si ritrovano le ricerche copiate dai loro studenti su Wikipedia. Speriamo che per tutti conoscere chi si nasconde dietro i misteriosi nick e soprannomi con cui collaboriamo al progetto abbia fatto capire quello che forse non è sempre così chiaro per chi si limita a leggere: “guardate che si può sempre intervenire” era il grido di battaglia.

Poi abbiamo fatto il biglietto e siamo entrati. Nel frattempo aveva anche cominciato a farsi una bellissima giornata con una splendida luce per le fotografie. E siamo passati alla seconda parte del programma: far conoscere. Abbiamo iniziato da una breve ripassata di ciò che si vedeva intorno a noi nel Foro, le fasi successive della sua evoluzione urbanistica e poi siamo passati all’argomento dichiarato. Un po’ una sfida: l’argomento scelto, in base alle preferenze della guida, era un po’ specialistico, ma siamo andati in giro per il Foro mostrando mensole, kyma ionici e lesbi e capitelli compositi e corinzi, con l’ausilio anche delle pagine e delle immagini tratte da Wikipedia scaricate sul mio tablet. Si era fatto persino caldo e siamo riusciti ad arrivare fino alla basilica di Massenzio e al tempio di Venere e Roma, la cui cella lato Colosseo è da poco nuovamente aperta alla visita. Ormai sembrava quasi una giornata di primavera e abbiamo cominciato a salutarci e ad avviarci alla spicciolata verso l’uscita.

MM

Alla fine poi ogni domanda suscita discussioni

E così anche a Rimini abbiamo festeggiato i 10 anni di Wikipedia. Non eravamo moltissimi a voler fare questa cosa, una decina di persone oltre a qualcuno che si è aggregato all’ultimo.
Abbiamo passato un pomeriggio in compagnia grazie all’ospitalità del nostro barista di fiducia, Marco, che ci ha permesso di attaccare qualche cartello.

Avevo preparato dei quiz, giusto per fare un giochino. Uno facile e uno difficile, su Wikipedia ovviamente. Inutile dire che il quiz facile è andato per la maggiore, quello difficile l’hanno scelto in pochi, diciamo chi passa al computer gran parte del tempo in cui non dorme… e non su Facebook! Il premio era piuttosto sostanzioso: un applauso. Alla fine poi ogni domanda suscita discussioni, sia sulle proporzioni del fenomeno Wikipedia e davanti ad un caffè o un aperitivo è stato bello discutere anche se tra pochi intimi (più qualche comparsa).

Paola R.

La mia dimensione ideale è facilitare gli altri nello scrivere

L’anno prossimo spegnerò 30 candeline. Lo dico perché credo sia importante per questa storia: non sono infatti certa di poter essere considerata una nativa digitale, ad ogni modo non disponevo di un computer quando ho imparato a leggere e a scrivere.

(by Senpai, CC-BY-2.5-IT)


A 10 anni facevo le ricerche scolastiche sull’enciclopedia compatta che avevo a casa, ma eventi come la nascita del primo bambino concepito “in provetta”, l’elezione di Margaret Thatcher, la sconfitta del vaiolo o il primo lancio dello Shuttle, il mondo se li era messi alle spalle già prima che io nascessi. Per le nozioni più recenti bussavo alla porta dei miei vicini, che possedevano uno tra i compendi più prestigiosi editi in Italia e di cui acquistavano periodicamente gli aggiornamenti: questi ultimi, da soli, superavano abbondantemente per dimensioni l’intera opera in mostra nel mio salotto. Trascurando i compiti da fare, trascorrevo ore a sfogliare a caso quei volumi, che a malapena riuscivo a maneggiare da sola, rapita dalla vividezza delle immagini, dal profumo della carta patinata…

Anni dopo, nonostante il “digital divide” e la connessione a 56k con cui ho navigato fino a pochi mesi fa, ho avuto a mia completa disposizione un’enciclopedia ben più vasta: ero approdata qui.

Ricordo distintamente il mio primo edit, a fine 2004: scrissi ad un noto neo-amministratore per lamentarmi (conoscendomi, poteva essere diversamente?) della superficialità con cui era stato trattato un argomento di mio interesse, ricevendo una risposta classica ma che ancora oggi non è affatto scontata: be bold, vai e modifica. L’ho fatto, sebbene solo molti mesi dopo.

Scrivere mi piace, ma non su Wikipedia. Non so perché ma qualunque informazione io abbia inserito non è mai stata collegata a quello che ho imparato grazie ai miei studi o al mio lavoro, ma solo alle mie passioni. Qui ho scoperto subito che la mia dimensione ideale è piuttosto facilitare gli altri nello scrivere, correggere eventuali errori, segnalare problemi contenuti nelle pagine, ma soprattutto verificare che non vengano commessi copyviol, per cui la comunità mi ha concesso ben presto i tastini; intanto mi facevo le ossa su OTRS, e nel tempo mi sono sempre più interessata anche a diffondere e comunicare Wikipedia nel mondo, anche tramite WMI.

Il tutto non senza delusioni: le riconferme inutilmente tempestose, le prime minacce pseudolegali, gli attacchi dei media che sul nostro mondo non ne dicono una giusta nemmeno per sbaglio, le differenze di vedute che talora sembrano incolmabili. E come tanti ho provato ad allontanarmi almeno per un po’, sperimentando dopo pochi giorni gli inconfondibili sintomi dell’astinenza: le informazioni le cercavo comunque qui sopra, sbirciavo le discussioni e dovevo impormi di non cliccare su Modifica ogni volta che mi veniva automatico.

Se sono ancora qui, è perché quella fase non dura mai troppo; perché qui ho incontrato persone con cui nel tempo si sono instaurati bei legami di amicizia (nonché il mio ragazzo); e perché preferisco che gli studenti di oggi, e quelli di domani, abbiano accesso ovunque si trovino, piuttosto che a pesanti tomi polverosi, ad una risorsa davvero unica come è quella definita dai nostri 5 pilastri.

I miei buoni propositi per i prossimi dieci wiki-anni sono mantenere l’entusiasmo a livelli accettabili, ottimizzare il lavoro di “outreach” e fare ancora di più per il ns-0. Vi unite a me nello scegliere un giorno della settimana e rendere più costante l’appuntamento con l’edit? E buon anno del wiki-decennale a tutti!!!

Elitre

Postato originariamente qui.

L’invasione dei bookcrosser

Io nel 2004 ancora non sapevo cosa fosse Wikipedia. Google sì, e da un pezzo mi ci mandava in continuazione.

(By M/, GFDL)
Immortalato, ovviamente, ad un raduno!


Poi quell’autunno Matteo ha raccontato a un manipolo di curiosi bookcrosser cosa fosse Wikipedia e ha svelato l’esistenza della versione italiana.
Quei bookcrosser hanno invaso wikipedia, alcuni si sono fatti un mazzo tanto, alcuni ci hanno messo la firma.

Io ho sbirciato le istruzioni, ho scarabocchiato qualche pagina, mi sono infiltrato a cene e raduni,
ho cercato di imporre un wiki ai colleghi… ho trovato qualcos’altro che luccicava e sono scomparso.

Wikipedia compie dieci anni, mi sono perso gran parte del divertimento, ma oggi Google ce lo mando io, almeno un paio di volte al giorno.

Angelo

Un sapere che non è condiviso è un sapere sprecato

Proseguiamo con la pubblicazione dell’intervista ai wikipediani “storici” francesi, iniziata qui.


Quali erano le tue motivazioni per scrivere: condividere delle conoscenze, promuovere la libera diffusione della cultura, il software libero, altro?

Agli inizi, la nozione di “libero” era abbastanza fumosa per me e non costituiva una motivazione particolare. È solamente partecipando a Wikipedia che ho preso coscienza che alcune derive del sistema di diritto d’autore potrebbero andare contro l’ interesse comune: quello della libera diffusione della conoscenza. ” (Aoineko)

Non sapevo nulla della cultura libera. Dunque, si trattava piuttosto di voler condividere conoscenze e all’epoca, decentrare l’attività redazionale. Creare dei link con delle persone fisicamente e culturalmente lontane. (Anthere)

All’epoca condividere le mie conoscenze, ma anche incoraggiare lo spirito del libero, del gratuito, l’opposizione alla logica finanziaria. Sono, ovviamente, un grande sostenitore dei software liberi e della libera diffusione della cultura e dell’informazione. I diritti d’autore sono una nozione superata e surclassata per le tecnologie dell’informazione! (Tonnelier)

La mia prima motivazione era di correggere qualche errore di battitura che vedevo qua e là e aggiungere link, cosa che allora era impossibile per i siti “bloccati” (Lionel)

Non ricordo le ragioni all’epoca, ma oggi penso che ci fosse una volontà di condividere delle conoscenze, la volontà di apportare la mia pietra a un progetto che mi sembrava (e mi sembra sempre, sul piano concettuale) rivoluzionario, di poter dire “io c’ero”. (Ryo)

Credo che avessimo (abbiamo) tutti la passione per la condivisione. Tutto qui. L’idea che un sapere non è condiviso è un sapere sprecato. (Buzz)

Condividere le conoscenze innanzitutto. Conoscevo il software libero, essendo un utente gnu/linux e un informatico, ma questa non era la mia motivazione. (Julien)

Condividere delle conoscenze, decisamente. (Poulpy)

Era l’idea di trasporre i concetti del software libero ad altri domini, al di fuori dell’informatica, che trovavo seducente. (Polletfa)

Condividere delle conoscenze faceva parte delle motivazioni; non c’era alcun aspetto politico di diffusione della cultura o del software libero, ma solamente pratico. (Bobby)

Io mi feci coinvolgere sempre di più perché presto ho sentito in tutto questo la promessa di vedere i principi del software libero superare il mondo dell’informatica. […] La motivazione era dunque anzitutto politica. (Kelson)

Hai alcuni aneddoti da raccontare sugli inizi di Wikipedia? Come era l’ambiente? C’era tutto da fare probabilmente e delle relazioni differenti tra gli utenti. Puoi raccontari qualcosa?

Al principio, non avevo davvero coscienza che una comunità stava formarsi. Ero molto sorpreso di vedere che qualcuno modificava cose che avevo scritto senza parlarmi. Sembrava un modo di fare piuttosto brutal, perché nel software libero gli sviluppatori discutono di più sul motivo delle modifiche fatte. (Lionel)

Sul piano organizzativo, avevamo fin dal principio i pilastri di Wikipedia, che erano più o meno sufficienti. Mi sembra del resto che la prima versione delle regole finisse grosso modo con “e sentiti libero di non rispettarle”! […] Il ricordo più vivo in me è senza dubbio il primo utente bandito dal sito. Come sostenitore del consenso e della collaborazione di tutti, la necessità del bando fu difficile da accettare. (Aoineko)

La comunità era abbastanza ristretta ma simpatica, e il bar era già la pagina la più editata all’epoca. Penso di essere stato quello che ha aperto il canale IRC, che ha probabilmente accelerato lo scambio dei discussioni e contribuito a rafforzare i link tra i primi contributori. (Hashar)

C’erano talmente tanti soggetti da creare, pagine fondamentali assenti, che avevamo l’imbarazzo della scelta per scegliere cosa scrivere. […] mi ricordo però che c’erano talvolta dei grossi conflitti, che erano difficili da risolvere perché non c’erano tutti i meccanismi del comitato d’arbitraggio. Così abbiamo passato un periodo a discutere come pazzi, a fare i mediatori tra posizioni differenti, ecc. […] il “nucleo” della comunità, i partecipanti davvero attivi, erano abbastanza pochi, forse una cinquantina (cifra aleatoria da considerare con una margine d’errore pari a +200 o -200) di persone molto coinvolte, ci conoscevamo più o meno tutti, imparavamo a lavorare insieme. (Ryo)

Non c’era un ambiente particolare, c’era abbastanza serein (Nick di una utente e “serenità” in francese NdT). In pratica ciascuno contribuiva nel suo piccolo. (Julien)

C’era effettivamente un cantiere immenso dove gli argomenti più importanti non erano ancora molto sviluppati (invece, già dal 2003-2004, grazie a questo lento sviluppo, si sentiva che Wikipedia possedeva più contenuto e potenziale che la maggior parte dei siti a vocazione enciclopedica). (Poulpy)

Aneddoto: un piccolo litigio riguardo ai diritti per alcune fotografie di banconote in euro che avevo aggiunto, che provenivano da un sito web dell’Unione Europea. Ho scoperto come la materia del diritto d’autore possa essere complicata. Per me che sostengo il software libero, questo mi ha fatto male come uno schiaffo. (Yvesb)

L’impressione che avevo è simile ad una banda di cacciatori di tesori in procinto di scavare una buca per trovare dei soldi. Sotto non sanno ancora cosa troveranno. Il tesoro è di una dimensione tale che nessuno avrebbe potuto dirlo, ma tutti lo immaginavano o ci speravano! (Bobby)

Il ricordo di questa epoca (2005) è per lo più segnato dall’inaugurazione del comitato d’arbitraggio […] Il conflitto era per molte persone un battesimo del fuoco, e ciò fu violento e molto istruttivo. Qualche anno più tardi seppi che eravamo stati osservati come ratti da laboratorio. (Kelson)

Ho assistito alla Wikimania di Francoforte nel 2005, e rientro nella dozzina di persone che hanno partecipato a tutte le Wikimania. (Eclecticology)

Fonte; traduzione a cura di JR & Otourly; i wikipediani citati sono i seguenti: Aoineko, Anthere, Tonnelier, Ryo, Buzz, Julien, Poulpy, Polletfa, Bobby, Kelson, Hashar, Yvesb, Lionel, Eclecticology.

I dinosauri francesi

Adrienne Alix di Wikimedia France ha intervistato alcuni wikipediani storici di fr.wiki (i “dinosauri”, appunto), che erano presenti agli albori del progetto, tra il 2001 e il 2003.
Come scrive Adrienne “festeggiare i 10 anni di Wikipedia significa festeggiare l’impulso iniziale, quello di Jimmy Wales e Larry Sanger, ma anche tutti i contributori, le migliaia di utenti che da 10 anni lavorano quotidianamente all’arricchimento di Wikipedia“.

Frank Vincentz, CC-BY-SA 3.0

Ho posto loro qualche domanda, le stesse per tutti, per vedere loro reazioni. Tutte le persone contattate si sono dette entusiaste all’idea, e io stessa sono stata molto toccata da alcune delle loro risposte.
Hanno (quasi) tutti acconsentito a rispondere, ed ecco dunque il risultato: non una riunione di veterani, ma uno sguardo estremamente soggettivo da parte di coloro che hanno aperto la strada. Una visione che non deve essere necessariamente assimilata come vangelo, ma che sembra interessante da leggere, per i contributori più “giovani” (di cui faccio parte), così come per i non-contributori.
Non voglio concentrarmi troppo sulle buone parole, sulle piccole frasi a effetto, questo articolo è lungo. In realtà, è ancora più lungo: messe in fila, le risposte a queste coprono una ventina di pagine. Le ho raccolte su Wikipedia, così che possiate leggerle per intero. Per lo stesso motivo, ho scelto di non commentare queste testimonianze, di lasciarle “nel loro brodo”, senza alcuna interpretazione. La sola azione “editoriale” è la scelta degli estratti e dei pezzi tagliati. Spero di non aver tradito le idee dei contributori!

Come hai scoperto Wikipedia, e quando ? Hai un ricordo preciso di come hai conosciuto questo sito, che non era molto noto all’epoca?

All’epoca, penso di aver sentito parlare di Wikipedia su Slashdot.org. C’era la Wikipedia anglofona. Eravamo sull’onda del movimento “open source” e questa comunità di volontari che creava un’enciclopedia libera corrispondeva perfettamente allo spirito di questo movimento. […] Sfortunatamente, a quel tempo, la wiki in francese era quasi vuota: conteneva non più di una quarantina di pagine, di cui la maggior parte erano degli abbozzi, e nessuno sembrava volere o osare contribuire. Allora sapendo che per gli internauti francofoni la lingua è spesso una barriera (eh già!), ho pensato che una delle prime cose da fare era di tradurre il testo delle pagine di istruzioni. (Buzz)

Wikipedia faceva già scalpore nel mondo del “libero”, un progetto titanico fatto da tutti i piccoli del mondo intero. (Bobby)

Sì, mi ricordo molto bene tutto questo. Un giorno quando sono andato sul sito della FSF (orribilmente brutto al quel tempo) mi sono imbattuto nel progetto GNUpedia, se non ricordo male, che è diventato Nupedia. Mentre seguivo lo sviluppo con interesse, ho avuto un peso sul cuore quando mi sono reso conto che il conteggio del progetto era in lento declino… fino a quando ho seguito un collegamento ad una versione diversa di Nupedia, dove ognuno poteva partecipare! Sono finito appunto su www.wikipedia.com, un sito gestito da una società privata statunitense… è stato molto promettente, e corrispondeva a quello che volevo fare! (Rinaldum)

All’inizio del 2002 Rinaldum, mio fratello, mi parlò di questo piccolo sito web che aveva l’ambizione folle di raccogliere tutta la conoscenza del mondo e su cui le pagine si scrivono collaborativamente. Sono stato istantaneamente sedotto dall’idea! (Aoineko)

Sentii come un vento di freschezza attraversare il mondo del software e mi ci tuffai. La sola enciclopedia digitale largamente diffusa era Encarta di Microsoft. (Yvesb)

Wikipedia non era all’epoca molto conosciuta dal grande pubblico, ma se ne parlava molto nel mondo del software libero (Polletfa)

Era passato qualche giorno dal mio ventiquattresimo compleanno, nell’ottobre 2002. Navigando su uno dei numerosi forum di Usenet sono finito su un messaggio di un utente la cui firma aveva un link verso wikipedia.com. Un clic ed eccomi afferrato dal wiki (Hashar)

Mi ricordo perfettamente. All’epoca non facevo parte del movimento libero né ne sapevo nulla. […] Nell’estate 2001, ho incontrato un canadese anglofono, che era uno dei primi partecipanti a Wikipedia (in inglese quindi) […] Ha avuto bisogno di qualche settimana per convincermi a modificare una pagina. (Anthère)

Che cosa ti ha sedotto in Wikipedia al punto di decidere di partecipare?

L’idea di un sito web che tutto il mondo poteva modificare aveva qualcosa di rivoluzionario, avevo bisogno di vederla più da vicino. (Polletfa)

Il movimento del software libero condivide anche lui delle conoscenze, ma mancava uno strumento per quanto riguarda la cultura generale (Hashar)

Probabilmente l’idea di condivisione delle conoscenze. Mi piace apprendere delle cose e talvolta ho voglia di trasmettere quello che so, e un progetto come Wikipedia mi dà l’occasione di esercitarmi, in un certo senso, in questa trasmissione. (Ryo)

In breve: l’idea improbabile che tutti possano partecipare, le infinite potenzialità del progetto, la (relativamente) semplice modificabilità, la completa assenza di barriere all’ingresso, lo spirito di collaborazione… (Poulpy)

Venendo dal software libero e dal mondo dell’informatica, ero ideologicamente e praticamente predisposto ad amare Wikipedia. Trovare Wikipedia favolosa era ovvio per me. (Kelson)

Il fatto che ci sia da costruire. […] Quello che ho trovato ancora più interessante è stato il fatto di costruire un progetto che volevo fosse globale (non lo era ancora davvero, all’epoca), e il fatto di poter costruire qualcosa con autori che vivevano in capo al mondo è stato fantastico. (Anthere)

Per molta gente, questo sembrava molto utopico, ma avevo l’intima convinzione che era possibile (anche se non avremmo mai potuto immaginare l’importanza che il progetto ha assunto oggi!). (Aoineko)

L’idea era molto vicina alle mie aspirazioni: condividere la mia conoscenza sui soggetti di cui mi interessavo (legati ai miei lavori o ai miei studi), apprendere dagli altri (che avevano il mio stesso approccio, ma su soggetti diversi ) e incontrare delle persone che abbracciavano questo spirito di condivisione. (Julien)

Il carattere profondamente democratico e iconoclasta verso il sistema capitalista tradizionale, dove tutto è a pagamento: con Wikipedia, ognuno collabora gratuitamente e il risultato è gratuito. È un modello per la società umana tutta intera. (Tonnelier)

Fonte; traduzione a cura di JR & Otourly; i wikipediani citati sono i seguenti: Buzz, Bobby, Rinaldum, Aoineko, Yvesb, Polletfa, Hashar, Anthere, Ryo, Poulpy, Kelson, Julien, Tonnelier.

Tavola domenicale #4

Cinque storie bellissime ci hanno tenuto compagnia per la settimana: hanno scritto per noi Leonardo Tondelli, Giac83, Xaura, Aubrey e Delphine Menard.

(CC-BY 2.0, Khantipol)


Se vi state chiedendo com’era vista Wikipedia “da fuori” nei suoi primi giorni (o anni) di vita, ecco un po’ di link utili dove andare a sbirciare:

Senza le persone non c’è wiki

Wikipedia ha compiuto 10 anni circa un mese fa. Per me l’avventura è iniziata circa cinque anni e mezzo fa. Ho iniziato a contribuire a Wikipedia nell’ottobre del 2004. Mi ricordo di come ho trovato Wikipedia, ossia attraverso i “Firefox Crew Picks”, un gruppo di link che puntavano ai siti dei progetti open source/liberi più in voga che erano inclusi nel browser Firefox che all’epoca era appena uscito.
Mi ricordo anche perché ho contribuito la prima volta, ho visto che non c’era nessuna voce su Greta Garbo nell’edizione francese di Wikipedia, per cui pensai qualcosa di simile a “wow, questa è un’enciclopedia e non c’è un articolo su Greta Garbo? Non può essere una buona enciclopedia.”. Quello che non ricordo, tuttavia, è come ho trovato il pulsante “modifica“. L’ho solo trovato. Mi sono registrata subito dopo ed ho iniziato a tradurre la voce su Greta Garbo a partire dalla versione inglese. Non avevo mai visto Wikipedia prima di allora e non mi sembra che mi servirono più di 5 minuti per iniziare a modificarla. Fu, in qualche modo, abbastanza naturale.

(CC-BY-SA 3.0, Anthere)
Delphine ha scelto un nickname che gioca con il suo stesso nome: notafish. Come tutti sanno, infatti, il delfino non è un pesce!


Dal mio primo edit, tutto è andato molto veloce. Ho iniziato a modificare come una pazza, passando le notti a migliorare voci, traducendo un sacco, correggendo errori di ortografia, combattendo i vandalismi. Molto velocemente sono finita nella chat di wikipedia-fr su IRC, chiedendo a destra e a manca come modificare e come organizzare, in pratica come diventare parte di questa avventura. Non avevo alcuna idea che Wikipedia fosse free content e, francamente, non mi importava. Era divertente e, soprattutto, era piena di persone fighissime con le quali potevo interagire dal mio piccolo appartamento parigino.

Dopo qualche settimana in Wikipedia, ho avuto l’occasione di parlare con “Anthere” (Florence Devouard) che era nel board della Wikimedia Foundation. Mi chiese cosa facevo nella vita e quando risposti “event manager” lei mi rispose “Grande! Stiamo cercando di organizzare una conferenza internazionale e non abbiamo idea da dove cominciare, tu sei la persona giusta per tutto questo”. Così a due settimane dalla mia entrata in Wikipedia sono stata portata nella parte “organizzativa”, presentata a Jimmy Wales, e mi fu chiesto di aiutare con l’organizzazione della prima Wikimania (il nome fu scelto in seguito). Quello che non sembrava altro che un’avventura virtuale divenne presto un’avventura umana. Continuai a incontrare persone, prima al Fosdem [il “Free and open source developer’s European meeting”, una conferenza europea di sviluppatori di open source e software libero, NdT], poi a vari incontri locali ed internazionali. La traduzione di un mondo virtuale in un modo reale è stata una cosa abbastanza naturale per me, già da tempo bazzicavo per le chat ed avevo già incontrato un sacco di persone sulla rete che presto sono diventati amici nella real-life incontrandoci in giro per il mondo.

Più ero coinvolta nell’organizzazione di Wikimedia, meno editavo. In parallelo all’organizzazione di Wikimania, ho seguito la fondazione del capitolo francese, e sono stata sempre più coinvolta nella parte organizzativa della cosa. Inoltre ho iniziato a capire di più cosa fossero l’open source e i contenuti liberi. Ero molto attiva su Wikimedia Commons quando era all’inizio e, probabilmente, ho visto in esso il più grande risultato del mondo Wikimedia. Penso sempre che Commons abbia un potenziale tremendo e che è tenuto in piedi dalla vera cosa su cui è costruito, ovvero la sua parte “wiki”. Ma questo è un altro discorso.

La prima Wikimania venne e se ne andò. Incontrai ancora più persone, e continuai a contribuire ancora meno, ma fui coinvolta ancora più nello sviluppo organizzativo. La Foundation, i capitoli, tutte quelle cose che fanno diventare tutta la parte virtuale della conoscenza libera un po’ meno virtuale, sono state quello che mi hanno fatto restare. E sono le cose che mi tengono qui oggi. Per me, Wikipedia, e ancor di più, Wikimedia, è prima di tutto un’avventura umana. Il fatto che così tante persone in giro per il mondo condividano lo stesso ideale di portare la conoscenza a tutti, e lavorino per fare in modo che si avveri è la cosa più importante a proposito di Wikimedia. Questa missione merita tutta la mia dedizione ma, più di questo, sono dedicata alle persone perché senza le persone non c’è wiki, non c’è conoscenza e non c’è collaborazione. Posso non essere la più grande utente dei progetti, ma sono così presuntuosa da sperare che il mio lavoro (come parte dello staff, come professionista e naturalmente come volontaria) possa aver aiutato l’intero ideale Wikimedia a muovere un passetto in avanti.

Sono estremamente grata di essere stata parte di quest’avventura per i 5 e più anni già passati e spero di esserne parte per gli anni a venire. E voglio ringraziare chiunque sta rendendo quest’avventura possibile, perché senza di loro, beh… sapete… Wikipedia e i progetti Wikimedia non sarebbero diventati la risorsa che sono oggi!

Delphine

Correggere una virgola sbagliata è una buona azione?

Fra le varie caratteristiche rivoluzionarie di Wikipedia (e contiamo soprattutto quelle emergenti, non previste, affiorate invisibili con il tempo e l’avvento di lettori sporadici che sono diventati abituali che si sono trasformati in utenti che sono cresciuti in comunità (come un pratino genera fiori, ed il vento porta alberi, e gli alberi diventano foresta, e da lì un’intero ecosistema, un cosmo di funghi e animali e insetti e piante), fra le caratteristiche emergenti, dicevo, quella che preferisco è il suo aver creato uno strumeno, una piattaforma che permette buone azioni spicce, veloci, senza impegno.
E correggere una virgola sbagliata può essere considerata una buona azione?
Secondo me sì.
Donare un briciolo di conoscenza, aggiustare un paragrafo, allineare una frase o una data, in Wikipedia è per tutti, per le centinaia e migliaia di lettori che godranno del mio contributo (o ne trarranno danno, dipende dalla mia voglia e competenza nel migliorare il progetto, nell’aggiustare la virgola).

(CC-BY-SA, Cassinam)
Aubrey, 'admin di Wikisource, wannabe bibliotecario digitale'


Se infatti nel mondo reale costa fatica e dedizione impegnarsi in un progetto che porti risultati (anche e soprattutto nel campo del volontariato o del sociale), in Wikipedia chiunque di noi può donare qualche secondo e un pizzico della propria cultura. L’ordine vuole del lavoro, costruire costa fatica, e solitamente si regge sulle spalle di pochi.
Wikipedia ha invertito questa cosa, ha dato la possibilità di poggiare un’intera enciclopedia sulle spalle (e sulle teste e sulle dita) di migliaia e milioni di persone, prendendo da loro quello che loro sono disposti a dare.

In questo senso, Wikipedia ha democratizzato la buona volontà.
Ne basta proprio poca, in Wikipedia, e poco tempo e nessun soldo e poca fatica (il tutto mescolato con un po’ di curiosità e e un pizzico di voglia di imparare), per dare il proprio contributo. Possiamo essere buoni e bravi senza troppo impegno, nessuno ci dirà niente se facciamo troppo poco, bastano pochi secondi e il nostro contributo è lì, salvato, per tutti.

E secondo me questa è una cosa meravigliosa.

Aubrey